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Il giallo delle firme pro Minniti, Caputo esce allo scoperto e si difende: "Caccia alle streghe"

L'europarlamentare: "Hanno creato una tempesta in un bicchier d'acqua"

"Una tempesta in un bicchiere d'acqua, e ahimè tante ne vedremo ancora in questo congresso del Pd. Gli eccessivi rancori personali, soprattutto tra di noi, inducono a inciuci, 'bacchette', mistificazioni che hanno come risultato l'allontanamento da quella che è la nostra mission: la crescita del partito nell'ottica del benessere del territorio e dei suoi cittadini". Così in una nota l'europarlamentare Nicola Caputo in merito ai tre sindaci del Casertano che avrebbero firmato per la candidatura di Marco Minniti alla segreteria del Pd.

"Allargare la base, riannodare i fili con quel mondo civico che ragiona con il centrosinistra, guardare oltre noi stessi per riconquistare quello spazio nel panorama politico che una forza come il Partito democratico merita: è dal 5 marzo che sento ripetere in maniera ridondante questi concetti che condivido in toto e che cerco di attuare nella mia azione politica - spiega - E' per questo che resto profondamente sorpreso e amareggiato quando leggo polemiche strumentali che non fanno il bene del nostro partito in un momento critico come quello che stiamo vivendo. Facendo mia una sollecitazione giusta, ho cercato di coinvolgere quegli amministratori che ritenevo potessero contribuire ad allargare il perimetro del Partito democratico, amministratori civici che non hanno tessere di partito, che guidano comunità medio piccole dove, chiaramente, coabitano sensibilità di centrodestra e di centrosinistra". "Mi sono speso, come sempre, con entusiasmo e passione. Ho investito la mia struttura in questo lavoro anche perché in quei giorni ero in Calabria e non ho potuto parlare direttamente con tutti. E mi dispiace se la foga di fare bene per il partito abbia potuto determinare qualche incomprensione - aggiunge - Devo dire però che il clima intorbidito ad arte non ha giovato… La caccia alle streghe avviata nei confronti di alcuni amministratori, chiaramente, li ha destabilizzati. Il clima di confusione intorno rischia di spaventare quanti vogliono partecipare alla nuova stagione del Partito democratico. Entrando nello specifico, comunque, i sindaci di Trentola e San Cipriano, nel ribadire la loro natura civica hanno confermato il loro sostegno al progetto Minniti. A Castello Matese, questione che non ho seguito direttamente ma attraverso il mio staff per gli impegni politici in Calabria, l'equivoco nasce perché un consigliere di maggioranza, che pure ha ribadito l'adesione al progetto, riteneva di poter garantire per tutti".

Ed aggiunge: "Rivolgersi ad amministratori civici, che non hanno tessere, che sono distinti e distanti da ombre criminali, è il compito che oggi chi vuole partecipare al rilancio del Partito democratico deve darsi. Io l'ho fatto e con orgoglio e soddisfazione, grazie anche all'autorevolezza dell'onorevole Minniti, ho avuto un riscontro positivo da parte di amici che sino ad oggi hanno preferito condurre la loro attività politica fuori dai partiti, forse anche per il comportamento assurdo di alcuni personaggi che scelgono di ripiegarsi su se stessi pur di non allargare gli orizzonti e rischiare di vedere compromessi i propri spazi - conclude - Non è questo il Pd che vogliamo e al quale lavoriamo. Dobbiamo essere quella forza che alle europee del 2014, per la sua capacità di guardare oltre, riuscì ad ottenere oltre il 40% ponendosi come unica risposta credibile al populismo. Per fare questo dobbiamo metterci alle spalle quel livore che alimenta tensioni inutili e, appunto, le tempeste in un bicchiere d'acqua".

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