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Moretto contrario all'abbattimento delle Vele di Scampia

Napoli - "No all'abbatimento delle Vele di Scampia, ma risanamento e riutilizzo per strutture pubbliche", è quanto ha affermato il Vice Presidente del Consiglio Comunale di Napoli, Vincenzo MORETTO, che si inserisce nel dibattito che si sta...

"No all'abbatimento delle Vele di Scampia, ma risanamento e riutilizzo per strutture pubbliche", è quanto ha affermato il Vice Presidente del Consiglio Comunale di Napoli, Vincenzo MORETTO, che si inserisce nel dibattito che si sta sviluppando in città sull'eventuale abbattimento delle Vele di Scampia o sulla loro trasformazione in monumento come vorrebbe fare il Sovrintendente per i Beni architettonici e paesaggistici, Stefano Gizzi, che ha avviato una procedura urgente per istituire il vincolo. "Le Vele" di Scampia sono edifici costruiti nella periferia nord di Napoli (Secondigliano) tra il 1962 ed il 1975, per molti rappresentano le cose più brutte d'Italia ed esteticamente un orrore architettonico" - ha aggiunto Moretto - "3 delle 7 strutture (Vele) iniziali sono state abbattute tra il 1997 ed il 2003, ne restano in piedi ancora 4 attualmente abitate che potrebbero essere salvate dall'abbattimento, che peraltro vorrebbe dire sprecare una gran quantità di denaro pubblico, mentre potrebbero essere salvate ed essere adibite ad una infinità di utilizzazione, come Università, musei, teatro, biblioteche, scuole, asili-nido, sede da adibire per centri di socialità giovanile e quant'altro. Il "cosa fare" delle Vele di Napoli" - ha aggiunto Moretto - "è tema di massima delicatezza che necessita di un confronto serio tra le istituzioni a qualsiasi livello, da quello regionale, provinciale e locale. Un confronto senza pregiudiziali fanatismi e infantili protagonismi, svolto avendo ben presente la difficoltà dei problemi da risolvere e la scarsezza dei mezzi a disposizione. Ma affinché un dialogo proficuo si possa portare avanti è opportuno che ogni forma di demagogia si tenga alla larga. Il reale recupero delle vele di Scampia" – conclude la sua dichiarazione – "rappresenterebbe un simbolo di portata mondiale, visto che tale notorietà il quartiere di Secondigliano l'ha ricevuta per tragedie causate dalla camorra…. Il problema non sono le Vele, che possono anche non piacere, ma il fatto che manca un interventodelle istituzione nel tessuto sociale, non è stato dato un aiuto concreto alla gente. Sembra di assistere a quanto accade durante tangentopoli: sono cambiati i simboli dei partiti ma i corrotti sono ancora all'interno del sistema".

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