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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica Santa Maria Capua Vetere

Ospedale Melorio, Stellato (Pd): 'Asl si assuma proprie responsabilita''

Santa Maria Capua Vetere - "La direzione generale dell'Asl deve assumersi la responsabilità dell'attuale situazione sanitariain Provincia di Caserta. Stiamo andando incontro ad una gestione dei servizi chiaramenteapprossimativa, con ricadute...

"La direzione generale dell'Asl deve assumersi la responsabilità dell'attuale situazione sanitariain Provincia di Caserta. Stiamo andando incontro ad una gestione dei servizi chiaramenteapprossimativa, con ricadute evidenti sull'utenza e soprattutto con il rischio di interrompere, inbreve tempo, un pubblico servizio essenziale. Il tutto sta accadendo con fatti che si avvicinanosostanzialmente all'illecito penale perché l'Azienda sanitaria sta operando in netto contrasto allanormativa regionale. E' per questo motivo che scriverò, soprattutto per quanto attiene la situazionedel Melorio di Santa Maria Capua Vetere, al commissario straordinario". Sono le parole diGiuseppe Stellato, capogruppo consiliare del Pd in Provincia, molto vicino alle esigenze territorialidurante il mandato di consigliere regionale."Occorre rivedere la pianificazione sanitaria in base a quelli che sono i principi di non sforamentodella spesa pubblica – prosegue Stellato - le linee guida di questa impostazione erano già contenutenelle normative regionali approvate con la precedente giunta che prevedevano in provincia diCaserta, tra le altre strutture, anche quella di Santa Maria Capua Vetere – Capua, utile a fornireuna risposta complessiva sul territorio. Ovviamente le maggiori competenze sul territorio eranoconcentrate sull'ospedale San Sebastiano di Caserta e, contestualmente, era in programma un'altragrande struttura quale il Policlinico. Nel momento in cui si è registrato un rallentamento della puntad'avanguardia (quale appunto il Policlinico), gli ospedali territoriali avrebbero dovuto guadagnareuna posizione di presidio specifico in relazione alle esigenze del territorio. In tutto questo è evidenteche bisognava trovare una collocazione di rispetto anche per le vecchie strutture e in primis quelledi Santa Maria Capua Vetere, Capua, Aversa, Sessa Aurunca, Piedimonte Matese e Teano".
"La situazione attuale prevede una riduzione ulteriore della spesa – continua Stellato – Ma aquesto punto mi chiedo: la riduzione deve essere realizzata tagliando le spese sui servizi essenzialioppure percorrendo strade diverse? Senza entrare in polemica con nessuno e nel pieno rispettodelle iniziative poste in essere, non è possibile che istituti, come ad esempio quello della terapiadel dolore 'Nicola Falde', debbano essere convenzionati dal patrimonio economico che è lo stessoprevisto dal bilancio regionale della sanità. Bisogna porre in essere scelte di priorità. Se riteniamoche bisogna dare delle risposte specifiche sul territorio l'ospedale va posto in una situazione diprevalenza a quelle che possono essere delle esigenze subordinate rispetto a quelle del Melorio".
"A Santa Maria Capua Vetere registriamo una notevole riduzione delle nascite – prosegue Stellato– come conseguenza di un depotenziamento dei medici e delle ostetriche. Il reparto di ginecologia,per mantenersi in piedi, non deve scendere sotto la soglia dei 500 parti ma riducendo il personale,inevitabilmente, diminuiranno le nascite con tutte le conseguenze del caso. Tra l'altro l'ospedaleMelorio godeva già di un reparto oncologico all'avanguardia, soprattutto per quanto riguardavala Brest Unit che, come previsto dal piano ospedaliero regionale, era annoverata come una delleunità da salvare, considerando anche che nella normativa regionale l'unità di Santa Maria eraseconda solamente al Pascale. E' chiaro che se poi queste battaglie che abbiamo condotto la nuovamaggioranza le perde e si perde anche la memoria di ciò che si è fatto, fino a un certo punto nepossiamo rispondere noi". "Sempre a Santa Maria si discuteva in relazione alla riorganizzazionedei reparti e, nel piano ospedaliero, abbiamo mantenuto al Melorio tutti i reparti preesistentiriuscendo anche a prevedere la dislocazione di medicina nucleare e delle strutture di radiologiache operassero in concomitanza con la struttura universitaria. L'ospedale sammaritano, in pratica,era stato individuato come polo di riferimento universitario per le attività collaterali di diagnosticastrumentale. Questa è l'attività di programmazione che abbiamo realizzato in consiglio regionale".
"Pensare di portare avanti il servizio sanitario con un principio di economicità è sbagliato –continua Stellato - perché quella sanitaria è una risposta innanzitutto ad un bisogno sociale che solosuccessivamente si va a collegare a quello che può essere un principio di economicità. Un conto èevitare gli sprechi, un altro conto non fornire i servizi. La sanità campana è imbrigliata in questosistema che non riesce ad organizzare il momento di sintesi tra l'uno e l'altro aspetto. Fin a quandonon si farà una pianificazione partendo dal basso è chiaro che la spesa si disperda, per non dire poidelle varie opzioni consulenziali, delle varie altre specialità che non servono nonché di tutta unaserie di elargizioni che non hanno alcuna giustificazione. Il risanamento della situazione sanitarianon può essere pagato dai cittadini soprattutto in una città come Santa Maria che, sia per la presenzadel Tribunale sia per la presenza dei due carceri sia per il casello autostradale, è al centro di unaserie di esigenze prioritarie".
"Occorrono risposte concrete – conclude Stellato – a partire dal consiglio comunale, laddove seppurin maniera del tutto formale il sindaco rappresenta la più alta autorità sanitaria, ma arrivando anchead una mobilitazione dell'intera cittadinanza finalizzata alla salvaguardia di un servizio pubblicoessenziale".

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