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Diodato: 'La colmata di Bagnoli va immediatamente eliminata perch pericolosa'

Napoli - Non sono più solo – ha rilevato il Presidente della III Commissione Consiliare Regionale, Pietro Diodato – finalmente anche il Sindaco di Napoli si è accorto del rischio amianto che dalla seconda metà degli Anni Trenta interessa la vasta...

Non sono più solo – ha rilevato il Presidente della III Commissione Consiliare Regionale, Pietro Diodato – finalmente anche il Sindaco di Napoli si è accorto del rischio amianto che dalla seconda metà degli Anni Trenta interessa la vasta area a ridosso dell'ex area industriale di Fuorigrotta- Bagnoli.
Rosa Russo Iervolino ha ricordato le sofferenze di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie segnate drammaticamente dall'asbestosi. Sono immagini e sofferenze che non vorrei più rivedere – ha continuato Pietro Diodato – ma l'atteggiamento irresponsabile della Regione Campania targata Bassolino, dell'Amministrazione Comunale e della BagnoliFutura non è dei più rassicuranti. Da oltre tre anni continuo a produrre, senza soluzione di continuità, atti ispettivi per far luce su vari aspetti della bonifica dell'area occidentale di Napoli senza che le cosiddette "autorità competenti" abbiano mai fornito una sola spiegazione convincente sulla tipologia degli inquinanti, sulla presenza degli aghi di asbesto nei suoli interni ed esterni al perimetro dell'ex industria, sulla mancata bonifica dei suoli di Caltagirone (Cementir).
Il sindaco di Napoli dimostra di avere grande sensibilità verso le persone minate dall'amianto. Dal cantiere della bonifica sono, infatti, in procinto di partire alla volta della Germania circa tremila tons di terreno inquinate dall'amianto. Peccato che la stessa sensibilità non suggerisca alla Iervolino di agire risolutamente per eliminare l'altra bomba ecologica che, nonostante l'impegno di politici illuminati, associazioni ambientaliste e culturali e del mondo accademico, continua a minacciare la pubblica salute e ad inficiare l'opera di bonifica costata finora 60 milioni di euro: la venefica colmata tra i due pontili della fu Italsider.
Una montagna di veleni altamente cancerogeni – ha concluso il presidente Diodato - che l'Amministrazione comunale vorrebbe contenere con una mostruosa quanto inutile diga di cemento armato a perenne offesa del valore paesaggistico del litorale e che invece data la sua alta pericolosità andrebbe immediatamente rimossa utilizzando i 45 milioni di euro che sono da tempo nelle disponibilità dell'Amministrazione comunale per questo scopo e per la bonifica dei fondali di Coroglio.

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