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Zone disagiate e medici precari, sentenza del Tar d ragione allo Snami

Caserta - Con sentenza depositata il 26/05/2010, il TAR della Campania ha stabilito che vanno considerate zone disagiate tutti i Comuni afferenti ai Distretti Sanitari dell'alto Casertano, e non solo quelli afferenti alla Comunità montana del...

Con sentenza depositata il 26/05/2010, il TAR della Campania ha stabilito che vanno considerate zone disagiate tutti i Comuni afferenti ai Distretti Sanitari dell'alto Casertano, e non solo quelli afferenti alla Comunità montana del Matese.
La conseguenza è che vi dovranno essere un maggior numero di medici in servizio, con quindi una più capillare assistenza sul territorio, proprio in quelle zone meno dotate di ospedali, e già sotto la scure del piano regionale di rientro.
Artefice del ricorso vincente è stata Rosa D'Agostino, Responsabile provinciale per Caserta dei medici in formazione e precari dello SNAMI (Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani), secondo la quale il ricorso apre in tal modo "la possibilità di nuovi sbocchi occupazionali per i medici precari storici, non solo nella ex ASL Caserta 1, ma anche in altre province, garantendo in tal modo ai cittadini livelli essenziali di assistenza sanitaria, attraverso il mantenimento dei presidi di Continuità Assistenziale già destinati alla chiusura. Questo risultato rappresenta la fase conclusiva di un lungo percorso di battaglie sindacali che apre nuovi orizzonti e nuove possibilità in ambito regionale".
La notizia è rimbalzata sino a Palermo, dove è in corso il Congresso Nazionale dello SNAMI, ed il Presidente provinciale, nonché Segretario nazionale, Pasquale Orlando, ha commentato positivamente la sentenza, definendola "la naturale conferma a ciò che da sempre abbiamo affermato sull'interpretazione della normativa relativa ai Presidi di Continuità Assistenziale".

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