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Mercoledì, 17 Aprile 2024
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Marco Villano (Giovani Democratici): 'Rinnovare il partito'

Caserta - Intervento di Marco Villano (segretario provinciale Giovani Democratici): "Di fronte alla complessità delle sfide alle quali il nostro partito oggi deve rispondere, il suo consolidamento è una necessità prioritaria. Dobbiamo onorare...

Intervento di Marco Villano (segretario provinciale Giovani Democratici):
"Di fronte alla complessità delle sfide alle quali il nostro partito oggi deve rispondere, il suo consolidamento è una necessità prioritaria. Dobbiamo onorare l'impegno assunto all'atto della nascita, altrimenti rischiamo di essere bollati come coloro che nulla fanno, perché incapaci di oltrepassare i loro piccoli interessi particolari. Abbiamo bisogno di una struttura stabile e al contempo elastica, in grado di elaborare posizioni collettive e sostenere il progetto democratico, senza avvitarsi nella sterilità dei giochi di potere o nella tempesta folle degli egocentrismi in competizione. Riconosco che sotto la pressione delle scadenze elettorali, abbiamo rimandato per troppo tempo la questione della forma del nostro partito, al punto da lasciare il nostro sogno incompiuto. Fra semplice marchio elettorale e rete puramente virtuale. Senza rinnegarne la storia recente, è arrivato il momento di incarnare il partito democratico in un corpo nuovo, una forma politica realmente inedita, senza barriere, per guidare la trasformazione della società.
Astensionismo, populismo, clientelismo. Queste elezioni lo testimoniano ulteriormente: da decenni, il divario tra la società e la politica non ha mai smesso di allargarsi. Profonda è la distanza fra logiche partitiche completamente sradicate, che funzionano senza avere i piedi per terra, e una società attiva, molteplice, creativa che si interroga sui problemi di questa terra e chiede, anzi pretende un sostegno. I partiti politici del passato erano veri e propri luoghi di socializzazione e di apprendimento della città, ma oggi si riducono quasi sempre a strutture isolate dalla società, incapaci di pensare e di accompagnare il cambiamento sociale e ancor meno di apportarvi il loro contributo.
La sconfitta è stata forte in tutta la provincia dove il partito democratico non è andato oltre il 13%, una percentuale addirittura inferiore a quelle che alle ultime elezioni aveva ricevuto uno solo dei due partiti cofondatori. Le responsabilità di questo risultato non sono assolutamente da attribuire ai nostri candidati, ma all'incapacità del nostro partito di essere presente, vicino alle esigenze della società, e dentro la crisi culturale e civile che attanaglia la nostra terra.
Abbiamo bisogno di un modo di organizzazione politica che pensi e guidi la trasformazione sociale, in armonia con la società della conoscenza. È necessario "politicizzare" la società civile e allo stesso tempo "civilizzare" la società politica, non vogliamo né un partito-macchina, né un partito-impresa, noi pretendiamo un partito-cooperativa, ovvero una struttura capace di produrre idee e cambiamento vero cooperando con la società e soprattutto al suo interno. Ancora una volta è importante capire da dove veniamo ma bisogna decidere dove vogliamo andare insieme.
Da quest'esigenza nasce questa riflessione e la necessità di aprire il partito a tutti coloro che vogliono partecipare.
L'avvio di una nuova fase presuppone che di fronte ad una sconfitta di tali proporzioni, per aprire un dibattito a tutto campo, vi sia la sensibilità e la responsabilità dell'intero coordinamento provinciale di presentarsi dimissionario, con l'apertura di una vera discussione e di un confronto, che riparta dalla ripresa dell'iniziativa politica, che manca ormai da troppo tempo".

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