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Pm proscioglie direttore della filiale della Bnl Salvatore Mataluna

Aversa - "Per il pm di Latina, Marco Giancristofaro, Salvatore Mataluna è completamente estraneo - come sostenuto, del resto, più volte dallo stesso indagato - a qualsiasi ipotesi di reato formulata nei suoi confronti, in relazione al procedimento...

"Per il pm di Latina, Marco Giancristofaro, Salvatore Mataluna è completamente estraneo - come sostenuto, del resto, più volte dallo stesso indagato - a qualsiasi ipotesi di reato formulata nei suoi confronti, in relazione al procedimento penale a carico di Michele Gargiulo e di altri nove indagati per i reati di "associazione a delinquere, usura, estorsione e riciclaggio ai danni di imprenditori commerciali di Maddaloni"; procedimento scattato all'indomani degli arresti eseguiti, sulla scorta della denuncia presentata dalla vittima, Antonio Liberti.
A Mataluna, attuale direttore della filiale di Aversa della Banca Nazionale del Lavoro e, all'epoca dei fatti, a capo della filiale di Maddaloni sempre dello stesso istituto bancario, era stato contestato il "concorso nel reato di riciclaggio di otto assegni, provenienti da delitti di usura"; in pratica, stando al pm originariamente titolare dell'inchiesta, dottoressa Spinelli, il direttore Mataluna avrebbe omesso di segnalare agli organi di vigilanza competenti operazioni sospette di riciclaggio, relativamente ad un conto intestato formalmente alla società Eurotech (riconducibile a Liberti) ma che, in realtà, veniva utilizzato da tale Antonio Di Francesco.
Reato che, in realtà, Mataluna non ha mai consumato, come riconosciuto dal nuovo pm Giancristofaro; il quale, lo scorso 12 febbraio, ha depositato al giudice per le indagini preliminari "richiesta di archiviazione, a conclusione delle indagini preliminari, per insussistenza del fatto".
"Le indagini successivamente espletate, a seguito dell'affidamento del fascicolo avvenuto lo scorso mese di settembre, - scrive il pm Giancristofaro - consistite in perquisizioni, interrogatori degli indagati, sommarie informazioni di testi e dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia, in relazione alla posizione di Mataluna, non hanno fornito elementi di supporto all'originaria ipotesi investigativa. Ragion per cui, - prosegue il pm - deve ritenersi non raggiunta la prova, in capo al Mataluna, dell'elemento soggettivo doloso del concorso nel delitto di riciclaggio, commesso da Luigi Stravino, Antonio Liberti, Alfonso Valentino e Antonio Di Francesco, nei confronti dei quali, invece, si procede separatamente".
Insomma, come volevasi dimostrare, e come documentato dall'avvocato difensore Aldo Tagliafierro, il direttore Salvatore Mataluna, molto conosciuto a Maddaloni anche per il suo decennale impegno in politica attiva, nulla ha a che vedere, e non poteva essere altrimenti, con l'associazione a delinquere finita nel mirino della Procura di Latina". "

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