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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Udienza racket: dichiarazioni sindaco e assessore

Pompei - Resta alta l'attenzione del comune di Pompei nei riguardi dei fenomeni malavitosi e, in particolare del racket. Compagna di viaggio del Comune, nel cammino intrapreso al fianco delle vittime delle estorsioni, è l'associazione Alilacco...

Resta alta l'attenzione del comune di Pompei nei riguardi dei fenomeni malavitosi e, in particolare del racket. Compagna di viaggio del Comune, nel cammino intrapreso al fianco delle vittime delle estorsioni, è l'associazione Alilacco, guidata da Amleto Frosi. Una collaborazione nata nel febbraio del 2007 e che non si è mai interrotta, dalla quale sono nate diverse iniziative e azioni di sostegno agli imprenditori vittime del racket. Un fenomeno che se contrastato da i suoi frutti anche in un lasso di tempo breve. Lo testimonia il caso di un imprenditore pompeiano che lo scorso febbraio ha denunciato i suoi aguzzini. Un procedimento entrato, questa mattina, nella fase dibattimentale, quando in un'aula del Tribunale di Torre Annunziata è stato ascoltato l'imprenditore vittima della tentata estorsione ed un suo collaboratore. Il mobiliere, A.L.R ha raccontato la sequenza di minacce di cui è stato vittima. Intimidazioni che si sono drammaticamente trasformate in fatti, quando, la notte del 23 febbraio, ALR subisce un attentato incendiario. Un'auto e un camion parcheggiati nello spiazzo antistante la sua proprietà, vengono dati alle fiamme. Ingenti i danni. Tanta la paura, ma l'imprenditore trova comunque il coraggio di denunciare i suoi aguzzini e di rivolgersi all'associazione Alilacco che gli offre sostegno giuridico e morale. Accanto a lui, nell'aula di Tribunale, il presidente dell'associazione, Amleto Frosi, costituitosi parte civile nel processo che, al momento, vede come unico imputato O.V. pregiudicato con precedenti specifici. Tentata estorsione, lesioni e danneggiamento a seguito di incendio doloso, le accuse contestate a O.V.
Soddisfatto il primo cittadino di Pompei, Claudio D'Alessio, che ha fortemente voluto la collaborazione con l'associazione Alilacco Sos Impresa.
"Questo processo non è altro che la conferma che nel 2007 l'amministrazione comunale aveva visto bene", è il commento del primo cittadino. "Da allora, il nostro impegno, e il filo diretto con Amleto Frosi e la sua associazione, non si è mai spezzato e che, anzi, inizia a dare i propri frutti. Un plauso va sicuramente all'associazione Alilacco che da tempo porta avanti la propria campagna di sensibilizzazione sul territorio. Il messaggio che, anche in questo frangente, va ribadito è che la città e gli imprenditori non sono soli. La città di Pompei è, e sarà sempre al fianco dei cittadini e degli onesti lavoratori che, invece che sottostare al giogo della malavita, alzano la tesa e denunziano i loro aguzzini". Medesima la soddisfazione espressa dall'assessore alla Legalità e Trasparenza, Carmela Loster, per la quale "il segnale di impegno dato dall'amministrazione per il trionfo della cultura della legalità è fortissimo Il nostro sostegno alle vittime del racket è completo e incondizionato. La nostra attività è volta al contrasto di ogni logica, cultura ed atteggiamento di sfruttamento, arroganza, violenza o prevaricazione. L'intento è fare in modo che chi denuncia i propri aguzzini non sia una mosca bianca. Un caso isolato. Il futuro che vogliamo costruire è quello in cui denunciare ogni tentativo di estorsione o sopruso sia la normalità, e non l'eccezione. Per questo il mio assessorato sta progettando una serie di iniziative di sensibilizzazione e coinvolgimento dei cittadini, perché solo parlandone e diffondendo la cultura della legalità, la criminalità organizzata potrà essere definitivamente allontanata dal territorio della nostra città".

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