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Feeling tra 'Emilio's e Fanfara Team e Brigata Garibaldi

Caserta - Prosegue incessante la collaborazione dell'associazione "Emilio's e Fanfara Team" con la Brigata bersaglieri "Garibaldi. Dopo la consegna di materiale sportivo alla squadra di calcio dei bersaglieri, l'associazione, nata grazie al dottor...

Prosegue incessante la collaborazione dell'associazione "Emilio's e Fanfara Team" con la Brigata bersaglieri "Garibaldi. Dopo la consegna di materiale sportivo alla squadra di calcio dei bersaglieri, l'associazione, nata grazie al dottor Emilio LOMBARDI, neurologo presso l'Ospedale civile di Caserta, ha regalato le reti per il campo di calcetto nell'ambito della collaborazione di tipo sportivo. Ma la prossima settimana, il connubio fra l'associazione e la brigata vivrà un momento particolare e di sicuro prestigio per la Forza Armata. Grazie all'autorizzazione concessa dai vertici del Museo di Capodimonte di Napoli, il dottor Lombardi (grazie anche al preside del liceo Diaz, dr. Saponara, al dr. Sisti dell'omonimo studio antinfortunistica ed all'azienda agricola zootecnica di Cesare Giulio Ienna) ha fatto stampare una gigantografia di mt. 2,03x1,35 del dipinto dell'artista napoletano Michele Cammarano (Napoli 1835 – 1920) raffigurante la "Presa di Porta Pia" da parte dei bersaglieri, che si trova esposta nella Galleria dell'Ottocento al terzo piano del Museo di Capodimonte. L'opera verrà installata la prossima settimana sulla sommità dello scalone che conduce al Comando della Brigata, alla presenza del Generale di Corpo d'Armata, Francesco TARRICONE, Comandante del II° Comando Forze Difesa, e del neo comandante della Garibaldi, il Generale Giuseppenicola TOTA. Prima tra le opere ispirate all'epopea risorgimentale ed a un genere di pittura celebrativa, la Carica dei Bersaglieri o Savoia, Savoia, fu commissionata direttamente da Vittorio Emanuele II. Rinunciando a qualsiasi riferimento ambientale, Cammarano non raffigura il momento della battaglia, ma si concentra sul movimento e sull'incedere impetuoso dei bersaglieri, proiettati in avanti quasi a sfondare la tela. Proveniente da una famiglia di artisti nel campo del teatro e della pittura (pittore il nonno Giuseppe suo primo maestro; pittore e autore di libretti per melodrammi di Verdi e Donizetti, il padre), Cammarano frequentò l'Istituto di Belle Arti di Napoli, allievo di Smargiassi nel 1853. Nel 1856, conobbe Filippo Palizzi, che ebbe un ruolo importantissimo nella sua formazione. Fervente patriota e garibaldino seguì Garibaldi nella campagna del 1860 ed era a Teano allo storico incontro, e poi si arruolò nella guerra contro il brigantaggio. Questo impegno risorgimentale gli ispirò grandi quadri, per le sue opere più mature. La carica dei Bersaglieri (Milano 1872) a Porta Pia e il 24 giugno 1859 a San Martino. Dopo il suo soggiorno a Parigi, influenzato anche da Proudhon, che aveva conosciuto di persona, esegue dipinti di carattere realistico-sociale. Il suo quadro Ozio e lavoro (ora alla Galleria di Capodimonte), esposto a Napoli nel 1863, è acquistato da Vittorio Emanuele II. Nel 1869 espone il quadro Caffè in piazza San Marco considerato uno dei suoi capolavori. Nel 1877 espone a Napoli Covo di briganti e nel 1883 Il 24 giugno a San Martino. Nel 1888, il Governo italiano gli commissionò l'enorme tela Dogali, per la cui esecuzione Cammarano si recò in Eritrea, rimanendovi cinque anni. Nel 1900 si stabilisce definitivamente a Napoli, avendo ottenuto all'Accademia la cattedra in precedenza occupata da Filippo Palizzi.

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