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Domenico Rosato (Prc-Pdci) su accorpamento scuole

Aversa - "Con delibera di giunta del 29.09.2009 l'amministrazione comunale di Aversa propone all' USP di Caserta di accorpare alcune scuole, così da avere il seguente prospetto per la città: la scuola media Parente si unisce al primo circolo...

"Con delibera di giunta del 29.09.2009 l'amministrazione comunale di Aversa propone all' USP di Caserta di accorpare alcune scuole, così da avere il seguente prospetto per la città:
la scuola media Parente si unisce al primo circolo didattico, costituendo un istituto comprensivo;
parte del 5° circolo didattico si unisce alla scuola media De Curtis, costituendo un altro istituto comprensivo;
infine la parte restante del 5°circolo si accorpa al 3° circolo, con la soppressione del 5° circolo didattico, nato male a cavallo della città, ma pur cospicuo con i suoi più che mille alunni.
Scompaiono di fatto due scuole: il 5° circolo didattico e la scuola media Parente o il primo circolo. Si formano in questo modo due nuovi comprensivi, che con il primo ( scuola media Cimarosa + 4° circolo ) superano i mille e tre/quattrocento alunni.
A monte il problema di una Parente che da qualche anno perde allievi e quello di un terzo circolo didattico, che soffre da tempo di carenza di allievi.
La soluzione adottata è quella, forse gradita al nostro governo, di sopprimere alcune autonomie, permettendo ai numeri di trovare una collocazione più congrua, dimenticando che quei numeri sono bambini, allievi, cioè persone in via di formazione.
Eppure se si considera che, a parte il terzo circolo, tutti gli altri hanno numeri considerevoli ( vicini al migliaio), forse la strada, di certo più impegnativa, poteva essere quella di ridistribuire le platee della scuola dell'infanzia e di quella primaria, risolvendo anche l'anomalia di un quinto circolo a cavallo della città. Strada quest'ultima percorsa da circa due anni dalla commissione consiliare della pubblica Istruzione, che, seconda una prassi ormai abituale, viene tranquillamente trascurata dall'organo esecutivo, che così si appropria con una strana prepotenza delle competenze di indirizzo politico delle commissioni. Vale la pena sottolineare che la commissione in questione, da quando è stata costituita, ha più volte esaminato con ipotesi concrete una diversa distribuzione delle platee scolastiche e tentato, anche, di delineare progetti comuni con l'assessorato ai lavori pubblici, considerando il discrimine, che separa la parte Sud e la parte Nord della città, meno fornita di servizi quest'ultima e più ricca certamente l'altra.
In questa prospettiva si poteva caratterizzare l'operato di un assessorato delicato come quello della pubblica istruzione, che non può certo esaurirsi in opere di assistenza, ma deve affrontare e cercare di risolvere, non certo a colpi di scure, le eventuali criticità, che dovessero emergere nel contesto scolastico cittadino. Ed anche quando si volesse accedere all'idea di istituire nella città più istituti comprensivi, sarebbe ragionevole "costruirli" con numeri accessibili di allievi, certamente inferiori a mille, tali da garantire ad un dirigente scolastico ( ed ai docenti, nonché alle famiglie ) una proficua gestione delle attività di formazione.
Ma non è il caso della nostra amministrazione!"

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