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La musica al servizio della politica? una brutta storia

Macerata Campania - "Si rimane esterrefatti nello scoprire di come una certa politica, soprattutto nei piccoli paesi di provincia, cerchi in tutti i modi di racimolare ancora le ormai poche esigue briciole di consensi.Questo fatto è ancora più...

"Si rimane esterrefatti nello scoprire di come una certa politica, soprattutto nei piccoli paesi di provincia, cerchi in tutti i modi di racimolare ancora le ormai poche esigue briciole di consensi.
Questo fatto è ancora più evidente quando, sempre una certa politica, dimostra di provare ancora rancore per una recente sconfitta manifestando tutta la propria arroganza. Dimostra una totale mancanza di rispetto per chi non la pensa allo stesso modo o per chi non è d’accordo con il suo colore o il suo “ideale” fino a trasformare anche una festa di musica in una festa di tristezza.
Questo è quanto è successo questa sera a Macerata Campania provincia di Caserta durante un concerto tenuto dal gruppo di musica popolare Suoni Lavici con i bottari del gruppo Suoni Antichi.“Ma veniamo alla cronaca: il concerto inizia alle nove e un quarto con il primo intervento dei bottari Suoni Antichi, un gruppo che cerca di recuperare l’antica tradizione dei suoni generati dal suono delle botti, dei tini e dalle falci. Segue un primo intervento del gruppo Suoni Lavici il cui esponente Bruno Senese, racconta del nuovo progetto tra il suo gruppo vesuviano e i locali bottari. Tutto lascia sperare in un concerto all’insegna della fratellanza, del connubio, dell’incontro musicale, di una bella idea insomma. Lo stesso concetto viene ribadito dalla cantante del gruppo Suoni Lavici Barbara Radi. La cantante ringraziando l’organizzazione per l’invito ricevuto manifesta apertamente la sua totale dissociazione dal colore e dagli ideali di qualsiasi partito politico sia di destra che di sinistra. Afferma apertamente il suo intento : suonare solo per la gente senza mezzi termini.
E’ qui l’epilogo della serata. Alcuni rappresentanti del partito organizzatore sentitosi offesi si avvicinano al palco e con fare arrogante, inveiscono verso la cantante manifestando tutta la propria disapprovazione per le parole precedentemente proferite. E’ un brutto momento per la festa, per i gruppi saliti sul palco e per quanti in quel momento erano accorsi solo per ascoltare la musica.
E’ un brutto momento per gli esponenti del partito in questione, offesi a loro dire, da parole il cui intento era quello di manifestare semplicemente un’idea diversa dalla loro. Volano parole forti ed il conseguente invito esplicito al gruppo ospite di abbandonare immediatamente il palco.
Una situazione ai limiti del grottesco, da paese del terzo mondo, in cui le idee diverse non possono trovare spazio neanche attraverso la musica. Mi è venuto da pensare al popolo cileno che ha raccontato di come al musicista Victor Hara furono amputate le mani di fronte a una folla nello stadio di Santiago. Prima di sparargli, i soldati di Pinochet gli gettarono addosso la sua chitarra e lo schernirono ordinandogli di suonarla. E’ questo che merita la musica? E' questo che merita chi dichiara di cantare e suonare senza colori e senza appartenenze? E’ questa la politica che meritiamo? Sono questi gli uomini che dovrebbero rappresentarci?
Ci resta solo che sperare che coloro che scelgono i propri rappresentanti diffidino da tutti quelli che si arrogano il diritto di possedere qualcosa come la musica che non gli appartiene, semplicemente per il fatto che non capisconoenerdì 7 Settembre il messaggio che essa reca con se".

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