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Del Franco (Ds): 'Dirigenti al capolinea, serve svolta'

Aversa - "Prima di cominciare mi permetterei intanto di suggerire a chiunque volesseesercitarsi con il complesso tema delle analisi del voto di farlo conequilibrio, sobrietà, pacatezza ed anche, non guasterebbe, con un pizzicodi umiltà, visto che...

"Prima di cominciare mi permetterei intanto di suggerire a chiunque volesseesercitarsi con il complesso tema delle analisi del voto di farlo conequilibrio, sobrietà, pacatezza ed anche, non guasterebbe, con un pizzicodi umiltà, visto che le responsabilità di una sconfitta sono di tutti, chipiù chi meno, per aver fatto errori o, ancora più gravemente, per non averfatto nulla quando avrebbe dovuto.In riferimento al risultato elettorale sul nostro territorio mi sareiaspettato considerazioni preoccupate rispetto al risultato e soprattuttoalle modalità adoperate dal centro-destra per acquistare consenso.Mi ha sorpreso che, invece, si sia ritenuto di privilegiare ancora lastucchevole polemica tutta interna allo schieramento di Centro-Sinistra.L'ultima tornata elettorale, ha dato un responso chiaro quantoinequivocabile sul crollo di consensi e di fiducia dei cittadini aversaninei nostri confronti. Sulla base di questo risultato il nostro partito, ilcentrosinistra e soprattutto i loro personaggi più di spicco, faccianoautocritica su ciò che è stato fatto ma soprattutto su ciò che non è statofatto in passato per risolvere la crisi della coalizione dicentro-sinistra, ed abbiano il coraggio di cambiare.Da chi ha avuto ed ha importanti incarichi istituzionali, come da chiriveste ruoli di direzione politica di primaria visibilità, ci si sarebbeaspettato, più che dagli altri, un lavoro responsabile e certosino perunire, un impegno per abbassare i toni ed alzare il livello del confrontoe soprattutto una presenza maggiore nei momenti più difficili.La verità è che i nostri dirigenti di spicco di centro-sinistra sonooramai giunti al capolinea e, oltre a rimpallarsi l'uno con l'altro lecolpe della sconfitta, non hanno più nulla di buono da offrire, se non unvecchio modo di intendere ed utilizzare la politica, come strumento disoddisfazione personale o consolidamento di posizioni di potere che sireputa meglio non regalare all'avversario personale storico di turno.Serve un ricambio generazionale radicale della classe dirigente attualeoramai appagata, alla quale chiediamo pertanto un atto di coraggio capacedi consentire al centro-sinistra di dare spazio ai giovani per aggregarlie dargli fiducia, ricambio che avvenga con processi politici e non più conprocedure legali da parte dei magistrati.Bisogna avere il coraggio di scommettere su una nuova classe dirigente chesappia instaurare un rapporto nuovo con i cittadini che in segno diprotesta hanno deciso di voltarci le spalle e puntare sul cambiamento.Voglio qui puntualizzare che il gruppo dirigente della sezione dei DS diAversa ha fatto tutto il possibile per affrontare le elezioni con unacoalizione unitaria e completa di centro-sinistra cioè con l'UNIONE; si ètentato invano di compattarla dopo le primarie intorno al candidatoStabile ma solo con la candidatura del diellino D'Amore si eraconcretizzata. Purtroppo un dik-tat dall'alto ci ha spinti verso lacoalizione intorno a Stabile che, suo malgrado, non riusciva a mettereinsieme tutti i partiti di centro-sinistra e non riusciva a rendersiriconoscibile dal popolo dell'UNIONE in quanto appena uscito daun'amministrazione di centro-destra.A dire il vero è stata sempre mia convinzione, condivisa anche da altridirigenti locali e provinciali, di lasciar correre ambedue i candidatiStabile e D'Amore perché, come è successo a Caserta con Petteruti edAlois, i due rappresentavano fari specifici di due tipologie di votanti inantitesi tra loro e quindi in nessun modo coagulabili insieme intorno aduno solo dei due candidati.In questa campagna elettorale ho contattato ediscusso con molte persone, ho sentito tanti pareri, tante idee, spessodistanti l'una dall'altra, ma su di un concetto tutti erano d'accordo: sulricambio generazionale! Tutti mi hanno detto di avere fiducia nei giovani,nelle loro idee e nelle loro capacità ed infatti si nota un calo dipreferenze anche a livello comunale delle persone plurielette e di unacerta età e l'avanzamento di giovani promettenti! Insomma, il partitodemocratico dovrà essere la casa dei giovani e non una scatola per farposto ad una serie di persone dall'età avanzata o dalla pluricarica,plurieletti e pluritrombati!Solo i giovani potranno combattere la madre di tutte le battaglie e cioè"la questione morale": il trasformismo politico, gli intrecci e lecollusioni tra affari e politica, in particolare nei settoridell'urbanistica e dell'edilizia pubblica e privata: è davveropreoccupante e deprimente che importanti dirigenti politici non vedano enon denuncino tali cose o anzi le ritengano ormai normali modalitàpolitiche ed elettorali; la loro unica e più pressante preoccupazione èinvece solo quella di scaricarsi da dosso ogni responsabilità dellasconfitta elettorale.

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