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Solidarieta' a Nogaro e Zanotelli dei comitati cittadini

San Nicola la Strada - Ha suscitato enorme impressione in tutta la provincia di Caserta, il “rimprovero” che la CEI ha comminato al Vescovo della diocesi di Caserta, Monsignor Nogaro. Non si tratta di alcun campanilismo o provincialismo, ma solo...

Ha suscitato enorme impressione in tutta la provincia di Caserta, il “rimprovero” che la CEI ha comminato al Vescovo della diocesi di Caserta, Monsignor Nogaro. Non si tratta di alcun campanilismo o provincialismo, ma solo di affetto sincero nei confronti di un sacerdote che per la difesa dei diritti degli esseri umani a Lui affidati non ha esitato a “tuonare” contro i potenti e contro le lobby di potere. Basti un piccolo esempio. Monsignor Nogaro pur di diffondere il “verbo” di Nostro Signore Gesù Cristo” non partecipa mai ad alcuna cerimonia militare, convinto, come è, che un uomo in divisa che porta un’arma non è portatore di pace. Il popolo casertano, cattolici e non, rispettano Monsignor Nogaro e lo amano. Ecco perché in tanti sono scesi in campo in sua difesa, anche se all’appello mancano i politici. Anche i comitati cittadini contro la discarica Lo Uttaro. “Come cittadini e come membri dei Comitati Emergenza Rifiuti della Provincia di Caserta” – hanno scritto in una nota – “riteniamo necessario esprimere la nostra piena solidarietà a Monsignor Raffaele Nogaro, Vescovo di Caserta, a Padre Alex Zanotelli e a tutti i religiosi che si battono da tempo contro l’illegalità diffusa che sconvolge la quotidiana esistenza delle popolazioni della nostra Campania. Da sempre il Vescovo di Caserta Mons. Nogaro e Padre Alex Zanotelli sono alfieri della legalità, al fianco dei deboli e degli oppressi, senza dubbi, pagando di persona e battendosi sempre con coraggio, senza “correre in soccorso dei vincitori” ma dei vinti. Il Commissario Bertolaso” – prosegue la nota a firma del portavoce del comitato, Lorenzo Tessitore – “dopo l’atteggiamento provocatorio, sprezzante e ingiurioso tenuto durante l’incontro con i cittadini casertani del 29 marzo 2007 presso il teatro Comunale di Caserta, continua a portare attacchi ingiustificati e strumentali nei confronti di chiunque si batta, in questa nostra regione, per il rispetto della legalità. Se il dott. Bertolaso avesse concretamente assunto l’impegno al “ripristino della legalità”, come il suo mandato e l’etica imporrebbero e come lui stesso va declamando in tutte le occasioni, avrebbe dovuto preoccuparsi, da servitore dello Stato, di prendere seriamente in considerazione tutte le obiezioni che i cittadini della Campania gli muovevano alla sua decisione di risolvere l’emergenza rifiuti in Campania, impiantando nei luoghi più improbabili discariche realizzate in contrasto alle disposizioni di legge. Purtroppo” – è scritto ancora nella nota – “non lo ha fatto e non ha dimostrato di volerlo fare. E questo non ci sembra un atteggiamento degno di chi invoca il rispetto della legge da parte degli altri. Al Cardinal Giuseppe Betori, segretario generale della CEI, vogliamo ricordare che la legalità non è un concetto astratto, né un dogma di fede. La legalità è il rispetto della legge. E le leggi sono scritte dagli uomini, per gli uomini, affinché le rispettino e le facciano rispettare. E il dott. Bertolaso” – conclude la missiva – “non è il garante della legalità per il solo fatto che è stato nominato Commissario di Governo o perché è convinto di rispettare le leggi. Anche se i poteri che lo Stato gli ha attribuito sono enormi, non può sottrarsi, in qualità di servitore dello Stato, alla legge che egli stesso invoca”.

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