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Rifiuti, il vescovo Nogaro in campo

Caserta - "Fermate il mostro, fermate il mostro". E' partito sulle parole della canzone della cantautrice per la Pace Agnese Ginocchio, e con unŽora di ritardo rispetto al previsto, il corteo contro lŽapertura della discarica in località Lo Uttaro...

"Fermate il mostro, fermate il mostro". E' partito sulle parole della canzone della cantautrice per la Pace Agnese Ginocchio, e con unŽora di ritardo rispetto al previsto, il corteo contro lŽapertura della discarica in località Lo Uttaro. Alle 10 infatti, in piazza Ferrovia, cŽerano solo pochi studenti e alcuni esponenti delle associazioni ambientaliste che avevano indetto la manifestazione. Ma poco dopo è arrivato il vescovo di Caserta, Raffaele Nogaro. E nel giro di alcuni minuti la piazza si è riempita di gente. Con lui anche il parroco di San Nicola La Strada, don Oreste Farina, che sta guidando da qualche mese i suoi compaesani nella lotta contro lŽapertura della discarica. Dietro lo striscione ufficiale con la scritta, "Legalità. No a Lo Uttaro", le rappresentanze dei comitati di Acerra, Serre, lŽassise di Palazzo Marigliano, le comunità locali di San Nicola La Strada, San Marco Evangelista e Maddaloni. La CGIL, le associazioni ambientaliste (Legambiente, Lipu, Wwf, Italia nostra, Terra nostra), i centri sociali, alcune centinaia di studenti ed esponenti delle comunità religiose di Caserta. In tutto seicento persone. «Non voglio fare polemica con le persone - ha detto subito Nogaro - ma è certo che qui cercano proprio di affossare Caserta. Ho protestato col sindaco e col presidente della Provincia. Già abbiamo la guerra infinita delle cave in questo territorio e a nessuno sembra importare nulla di questo scempio. Ora vogliono aprire una nuova discarica proprio dove la salute di tanta gente è già compromessa. E' una vergogna». Nogaro ha proseguito: «Penso che bisogna lottare per non far aprire la discarica. E sono qui in piazza per dare sostegno alla manifestazione e a quanti si battono per affermare il diritto alla salute di tutti i casertani. Spero che ora si cominci finalmente a lottare contro la presenza delle cave. CŽè bisogno del sostegno di tanti cittadini, perché ogni volta che è intervenuta con coraggio la magistratura e temporaneamente le ha fatto chiudere, gli amministratori locali sono intervenuti per farle riaprire». Man mano che il corteo proseguiva per via Roma, si ingrossava di gente. Alla fine erano più di un migliaio. Davanti al corteo, un furgoncino con due potenti casse, alternava musica rap con interventi degli esponenti del Comitato che spiegavano ai cittadini affacciati dai balconi, le ragioni della protesta: soprattutto il braccio di ferro intrapreso con Guido Bertolaso, il commissario per lŽemergenza rifiuti. Al quale non è andato giù lŽatteggiamento di alcuni di loro: aver portato la stampa estera a visitare le discariche dopo aver abbandonato la sala del teatro comunale dove si svolgeva un incontro pubblico. «Non siamo spioni. Ci difendiamo - ha detto al microfono don Oreste Farina - Noi siamo gente buona, educata, ma anche coraggiosa. Se i nostri amministratori non ci difendono, dobbiamo farlo da soli. Con questa marcia la battaglia non finisce, ma comincia». Sotto la sede della Provincia, in corso Trieste, il corteo si è fermato. Il portone era sbarrato e protetto da agenti di polizia. Il vescovo Nogaro ha chiesto ripetutamente: «Perché hanno sbarrato il portone?». Ma non ha ricevuto alcuna risposta. Il corteo è proseguito per Via Mazzini, fino ad arrivare sotto la Prefettura, dove una delegazione composta dai rappresentati di tutte le associazioni, guidata dallŽagronomo Giuseppe Messina, e dallŽesponente dei Verdi, Antonio Roano ha incontrato il vice prefetto Francesco Provolo. Intanto lŽapertura della discarica è slittata dal 1 al 4 aprile. NellŽarea continueranno i presidi.

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