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8 marzo, donne dellEsercito: solida realta' femminile

Caserta - 8 marzo, festa delle donne, ma le donne con le stellette non amano la passerella. La parità con i colleghi uomini l’hanno ottenuto sin dal loro ingresso in caserma nel lontano 2001. Oramai esse rappresentano una solida realtà...

8 marzo, festa delle donne, ma le donne con le stellette non amano la passerella. La parità con i colleghi uomini l’hanno ottenuto sin dal loro ingresso in caserma nel lontano 2001. Oramai esse rappresentano una solida realtà nell’Esercito degli Italiani. Le Forze Armate italiane si sono abituate, da anni, alla componente femminile apprezzandone le qualità assolutamente comparabili e competitive con quelle maschili. Le donne rappresentano una risorsa preziosa al servizio del Paese. A circa 7 anni dall’entrata in vigore della legge 20 ottobre 1999, n. 380 che ha sancito l’ingresso delle donne nelle Forze Armate italiane, esse sono più di 5000, cioè rappresentano il 4,4 % del personale dell’Esercito. Nel particolare, sono ripartite tra tutte le categorie, ovvero ufficiali (circa 150), marescialli (circa 20) e volontari (circa 4800). La loro presenza nel nostro Esercito è sempre più capillare, il loro impegno e la loro professionalità in costante perfezionamento è acquisita presso i centri di addestramento, di studio e nella quotidianità presso i reggimenti di appartenenza ove sono impegnate, alla pari degli uomini, in tutte le attività operative e non. Nell’Esercito italiano la linea d'azione scelta è stata quella di assegnare gli incarichi in maniera equa, destinando le donne sia all'area operativa che a quella logistica e tenendo conto, per quanto possibile, delle preferenze espresse e delle attitudini personali. In un’ottica di pari opportunità e rispetto della persona, quindi, anche la progressione di carriera è identica a quella dei colleghi uomini. Le soldatesse, al pari dei colleghi uomini, sono impiegate in tutti i teatri operativi con il reparto di appartenenza. Sin dal 2001, infatti, il personale femminile dell’Esercito viene impiegato nelle operazioni di sostegno alla pace, condotte fuori dal territorio nazionale, come pure nelle operazioni di prevenzione di atti terroristici in Patria. Al momento ce ne sono circa 160 impiegate all’estero: 50 in Libano e Kosovo, 40 in Afghanistan e 20 in Bosnia. In particolare nelle Truppe Alpine le donne che indossano il cappello con la penna nera, ripartite tra le varie categorie della scala gerarchica, sono circa 400 e nei reparti dislocati nella sola città di Bolzano prestano servizio circa cinquanta. Esse assolvono compiti analoghi a quelli dei colleghi di sesso maschile: dall’addestramento in montagna alla preparazione per l’impiego in missioni all’estero.

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