Pdci: 'Teatro San Carlo: il tornaconto degli industriali'

"Garantirsi una postazione nel C.d.A. della fondazione,con la possibilità d’intervenire nelle decisioni aziendali,ponendo delle condizioni.Finalmente allo scoperto.
Finalmente la confindustria napoletana, con il suo presidente esce allo scoperto e annuncia: pronti ad entrare nel C.d.A. del San Carlo, con un nostro esperto, è il sacrificio che l’imprenditoria mecenate napoletana, sborsando una cifra di tre milioni d’euro fa, per dare sollievo, alle disastrate finanze del teatro lirico. Grazie per la gran disponibilità, dimostrata signori industriali napoletani, la cittadinanza tutta vi sarà grata, sarete ricordati, tra coloro che con dedizione e lungimiranza e senza pretese, avete dato un sostegno e una ancora di salvezza al teatro,salvandolo dal baratro economico.
Dimostrate,mancanza di legame con la città, pretendete, di entrare nel C.d.A.,con la garanzia di nominare un vostro esperto di amministrazione. La cultura ed il San Carlo è un bene insostituibile per la città, non è un affare.I Comunisti Italiani, non condividono quest’impostazione e imposizione, avanzata dalla confindustria napoletana, fa appello al Governo e al Ministro Rutelli di individuare un percorso teso a salvare e a rilanciare il teatro: che nonostante tutto, con le sue difficoltà economiche, va avanti, con il trionfo e il successo del “CANDIDE”".