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Udc: chiarimenti su questione 'Laezza'

Marcianise - Il Sindaco riscontra le contestazioni mosse al Segretario Comunale sulla nota vicenda “Laezza”. Nella sua lettera al Consigliere Comunale Pasquale Salzillo il primo cittadino sottolinea che, a seguito della interpellanza dell’UDC ed...

Il Sindaco riscontra le contestazioni mosse al Segretario Comunale sulla nota vicenda “Laezza”. Nella sua lettera al Consigliere Comunale Pasquale Salzillo il primo cittadino sottolinea che, a seguito della interpellanza dell’UDC ed avendo disposto una indagine interna, la stessa interpellanza si è trasformata in esposto per cui il Segretario Generale del comune ha trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica.
Immediata la replica al Sindaco dei centristi che in una lettera dichiarano di «prendere atto della evidente forzatura più volte operata al fine di rendere l’esercizio di un diritto politico proprio di un Gruppo Consiliare, qual è una interpellanza, in una forma di delazione offerta all’AG affinché prendesse corpo una contesa personale, quantomeno col Dirigente e con la Società interessata.» Contestano, pertanto, la trasformazione dello strumento politico in esposto poiché esso ha natura e fini diversi. Il Gruppo Consiliare dell’UDC, invece, sperava in una iniziativa che consentisse al Consiglio Comunale di «procedere ad una complessiva analisi delle metodologie e delle procedure finalizzate all'attività concessoria del Comune e di tutte quelle altre che pongono quest'ultimo nella condizione di realizzare eventuali discriminazioni nei confronti del cittadino utente ed anche di interessi economici degni di tutela.» Ricordano anche le polemiche suscitate in questi giorni dalla notizia di alcune concessioni, discriminatorie rispetto ad altre che erano pure state richieste. «Non ci interessa e non ci interessava» continua la nota «conseguire addebiti personali al dirigente tale o talaltro, che pure le meritano, ma assicurare all'azione amministrativa la garanzia di tutela complessiva ad essa connaturata» Lamentano anche che con la configurazione del problema fatta dal Sindaco «il singolo è posto nella posizione di investigatore e delatore, che è costretto a mettere in gioco il proprio privato, il proprio ambito familiare e professionale. Laddove il Consigliere Pasquale Salzillo, o chiunque altro, avesse voluto produrre un esposto non avrebbe avuto difficoltà a recapitarlo alla competente Autorità».
Nella sua lettera il Sindaco dichiarava anche di avere difficoltà a “comprendere il senso della nota con la quale si lamenta una presunta offesa all’intelligenza ed alla professionalità dei Consiglieri interpellanti”. A tale proposito l’UDC fa riferimento alla ordinanza di demolizione delle opere in questione (la nr 1709 del 02/01/2007 a firma del Dirigente del V° Settore) affermando che la stessa é carente di ogni supporto giuridico e, pertanto, offre ogni ampia possibilità al destinatario di ottenerne la sospensione e l’annullamento dal TAR. «Tale ulteriore vicenda diventerà un danno aggiuntivo per il Comune sia per le spese che sarà tenuto ad effettuare per resistere alla certa impugnazione della ordinanza (vi sono tutti i presupposti di illegittimità, com’è certamente noto al Suo Dirigente) sia per il connotato (quantomeno) di inefficienza che contrassegnerà l’intero Settore. In questo senso deve intendere l’offesa all’intelligenza ed anche professionalità, pur presenti nel nostro Gruppo consiliare, le quali, come Le è ben chiaro, non si dismettono per il solo essere impegnati nel Consesso comunale ovvero nell’Amministrazione della Città.» Con la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica, conclude la nota del Gruppo consiliare UDC, «l’Amministrazione Comunale non può ritenere di aver assolto in pieno il proprio compito e neppure ai doveri connessi alla funzione. Laddove ritenesse bastante tale iniziativa, con l’avallo anche della menzionata ordinanza, dovremmo concludere, pur essendo certi che non di questo si tratta, per la inadeguatezza al ruolo di garante della collettività che il corpo elettorale Le ha assegnato.»

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