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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Al Buonarroti il procuratore nazionale Antimafia Franco Roberti

Caserta - Il procuratore nazionale Antimafia, Franco Roberti e il sostituto procuratore della Dda di Napoli, Giovanni Conzo, domani 29 novembre, alle ore 16, parteciperanno alla Giornata della legalità che si svolgerà presso l'Istituto tecnico...

Il procuratore nazionale Antimafia, Franco Roberti e il sostituto procuratore della Dda di Napoli, Giovanni Conzo, domani 29 novembre, alle ore 16, parteciperanno alla Giornata della legalità che si svolgerà presso l'Istituto tecnico statale "Michelangelo Buonarroti" di Caserta.
La manifestazione è promossa e organizzata dalla Fondazione italiana per la legalità e lo sviluppo intitolata alla memoria del generale dei carabinieri Ignazio Milillo – tra i cui soci sostenitori figura la sezione Costruttori edili di Confindustria Caserta – con la collaborazione del dipartimento di Scienze Politiche "J. Monnet" della Seconda università degli studi.Nella circostanza, il sostituto procuratore Giovanni Conzo riceverà il "Premio Legalità 2013" istituito, appunto, dalla Fondazione Milillo.
Il programma dei lavori della Giornata della Legalità prevede tre momenti.Una parte iniziale, con i saluti istituzionali, vale a dire, della dirigente scolastica, professoressa Antonia Di Pippo; del direttore della "J. Monnet", professore Gian Maria Piccinelli; e della presidente provinciale della Fondazione "Milillo", avvocata Adriana Gallo.Quindi, ci sarà il momento della riflessione e del confronto, che sarà contrassegnato dagli interventi degli studenti e dei docenti dell'Istituto tecnico, oltre che del sostituto procuratore della Dda di Napoli, Giovanni Conzo e del procuratore nazionale Antimafia Franco Roberti.
Infine, la consegna del Premio Legalità 2013 al magistrato napoletano da parte del presidente nazionale e fondatore della Fondazione, generale Giuseppe Fausto Milillo, figlio del generale dei carabinieri Ignazio, che nel maggio del 1964 legò il suo nome all'operazione investigativa, prima, dell'arresto, poi, del capo mafia Luciano Liggio, all'epoca considerato l' "inafferrabile primula rossa di Corleone".

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