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Dimissioni Tartaglione definitive: oggi Prefetto nomina commissario

Marcianise - Non sono bastati gli appelli da parte di un gruppo di consiglieri di maggioranza e nemmeno le pressioni all'indirizzo del primo cittadino da parte di vari esponenti politici a convincere il sindaco Antonio Tartaglione a ritirare le...

Non sono bastati gli appelli da parte di un gruppo di consiglieri di maggioranza e nemmeno le pressioni all'indirizzo del primo cittadino da parte di vari esponenti politici a convincere il sindaco Antonio Tartaglione a ritirare le dimissioni presentate 20 giorni fa. Alla mezzanotte di lunedì 25 giugno le stesse sono divenute definitive e nella giornata di oggi il segretario comunale Patrizia Cinquanta invierà al Prefetto Carmela Pagano una missiva per comunicare l'effettività delle dimissioni. Il Prefetto provederà ad emanare il decreto di sospensione del Consiglio Comunale e poi a nominare un commissario prefettizio che gestirà l'ordinaria amministrazione in attesa che il Consiglio dei Ministri decreti lo scioglimento dell'assise e nomini il Commissario Straordinario che, a sua volta, governerà l'Ente Comunale fino alle prossime elezioni amministrative. Queste ultime sono previste per la primavera del 2013 e solo in caso di "election day" potranno essere anticipate il prossimo autunno per essere accorpate ad eventuali elezioni politiche in seguito ad uno scioglimento anticipato delle Camere.
Già durante la giornata di ieri, nonostante le voci fatte correre in ogni angolo della città da parte dei fedelissimi del sindaco che avevano sperato fino all'ultimo in un ripensamento, lo stesso sindaco pare abbia consegnato al segretario comunale il suo telefonino aziendale, segno inequivocabile di una precisa volontà di tenere fede alla irrevocabilità del suo atto di dimissioni. Mentre fra i suoi sostenitori si respirava un clima di disfatta misto ad incredulità, dall'altra parte della barricata molti suoi oppositori tiravano un filo di sospiro per essersi definitivamente consumata l'era Tartaglione.
Si conclude così l'esperienza del centrodestra al governo cittadino. Un'amministrazione cominciata col migliore degli auspici, vista la vittoria netta ottenuta nel giugno del 2009 dal sindaco Tartaglione che battè gli avversari sostenuto da un ampia coalizione (Udc-Pdl-Pl-Vdc) al primo turno con il 58,36%. Un'amministrazione che si è caratterizzata subito per la sua litigiosità interna. Dopo una prima parte relativamente tranquilla caratterizzata dal governo dei cosiddetti tecnici (che però erano politici a tutti gli effetti), il sindaco silurò due suoi assessori in quota Pdl (l'ex vice sindaco Paride Amoroso e l'assessore Angelo Elia) rei di aver firmato un documento di critica sull'operato del sindaco. Nel settembre del 2010 Tartaglione nomina la sua seconda giunta, questa volta per la stragrande maggioranza formata da politici, e cioè consiglieri comunali eletti e dimessisi per occupare uno scranno nell'esecutivo (tre in quota Udc, due Pdl e uno Pl). Ma nel giugno del 2011 si consuma una frattura definitiva tra il sindaco Antonio Tartaglione ed il presidente del consiglio comunale Angelo Zarrillo Maietta. Il sindaco chiama a raccolta i suoi e decide di sfiduciare dalla carica di presidente dell'assise colui che rappresenta in tutto e per tutto l'Udc zinziano all'interno dell'amministrazione comunale. La revoca viene votata il 27 luglio 2011 ma Zarrillo Maietta impugna l'atto presso il Tar della Campania che gli dà ragione il 15 settembre 2011. Dopo pochi giorni il sindaco decide di continuare la guerra a Zarrillo Maietta proponendo in giunta un ricorso contro la decisione del Tar da presentarsi al Consiglio di Stato. I tre assessori Udc (Zinzi F., Salzillo P. e Salzillo G.) si rifiutano di firmare la delibera e così Tartaglione nomina il 28 ottobre 2011 la sua terza giunta sostituendo i tre assessori Udc con altrettante persone di sua fiducia. Il sindaco apre la sua maggioranza ad esponenti eletti nelle fila dell'opposizione e dopo appena un mese, il 30 novembre 2011, nomina la quarta giunta che durerà due mesi appena. Il 22 febbraio 2012, infatti, nella giornata di carnevale, la fascia tricolore nomina la sua quinta giunta comunale. Nascono nuove fibrillazioni e spaccature interne alla maggioranza che convinceranno il primo cittadino ad allargare il numero degli assessori da 6 a 8 per garantirsi un sostegno più ampio e necessario per un prosieguo sereno dell'attività amministrativa fino al termine della consiliatura. Ma il provvedimento dell'allargamento della giunta per ben due volte non sarà votato ed il sindaco al termine dell'ultimo consiglio comunale tenutosi il 5 giugno scorso rassegna le proprie dimissioni che alla mezzanotte di ieri sono divenute definitive.

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