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Schiappa: lettera aperta per il Nuovo Anno, un Anno Nuovo!

Mondragone - "Oggi di fronte alle evidenti difficoltà nel governare i territori in un clima di crisi sempre crescente, si rende necessario un cambiamento nella gestione della politica. Bisogna cominciare ad interpretare lo spirito del tempo...

"Oggi di fronte alle evidenti difficoltà nel governare i territori in un clima di crisi sempre crescente, si rende necessario un cambiamento nella gestione della politica. Bisogna cominciare ad interpretare lo spirito del tempo, fissare un'idea dei territori che sia adeguata ai tempi e guardi al futuro, senza fossilizzarsi su vecchi stereotipi della politica che ormai sono da considerarsi obsoleti. Per fare tutto ciò è necessario favorire il ricambio di quella parte inadeguata non per incapacità, ma per la volontà di non voler comprendere nuove offerte politiche che superino le parti stesse e assumano in se' la responsabilità di amministrare il territorio. Bisogna quindi convincersi a dire basta alle logiche che per tanti anni hanno dettato i tempi, indicandone modi e spazi. C'è bisogno di una condivisione di un medesimo, nuovo, contratto sociale che consenta un leale scambio fra potere e attenzione alla Comunità in modo da verificare, una volta concretizzati, se vi è rispondenza o disparità fra delega affidata ed i risultati ottenuti, senza visioni di parte o interessi di sorte. In questo modo la politica potrà riacquistare credibilità agli occhi dei cittadini e, riappropriandosi di quel ruolo che le compete, solo allora si potranno superare i tempi di salute pubblica e ritornare nei "ranghi" della stessa politica. A nostro avviso, per un proficuo e radicale cambiamento, bisogna partire da pochi punti fermi. In primis c'è bisogno di confronti chiari tra quelli che sono partiti "veri", pur con identità distanti ma presenti sul territorio. Poi è necessario riconoscere il giusto valore delle energie presenti in un partito e dare spazio a chi effettivamente possiede rappresentatività e competenza per poter dar spazio ad una dirigenza nuova e più credibile. In questo processo decisionale e' utile coinvolgere attivamente gli Amministratori locali per ottenere maggiore credibilità di fronte all'opinione pubblica, perché l'Amministratore è abituato a confrontarsi sempre con le esigenze reali dei territori e, per prima cosa, agirebbe senza mai perderne di vista il contatto. Assumere comportamenti di assoluta trasparenza nella gestione della cosa pubblica contribuisce senza ombra di dubbio a proporre una nuova idea di governo e l'Amministratore locale, per sua natura, sa che nulla è scontato, tant'è che almeno da circa cinque anni, continua a dare un notevole contributo al risparmio della spesa pubblica. Bisogna quindi concentrarsi sulla individuazione di metodi democratici e scelte meritocratiche, ma soprattutto bisogna convincersi che il cittadino ha bisogno sia di riconoscersi in diversi schieramenti naturali, ma anche che gli stessi fra loro dovranno condividere la responsabilità di governare, concentrando gli sforzi su un programma di riforme per una necessaria stagione costituente. Nelle condizioni in cui ci troviamo oggi, è altresì necessario concentrarsi su un piano da attuare per salvare l'economia e, reperendo le risorse necessarie, bisognerà continuare nella dismissione dei patrimoni e nei tagli di spesa. In questo modo sarà possibile ridurre il debito e finanziare la crescita, prestando particolare attenzione a nuovi ammortizzatori sociali, dando spazio a drastiche misure della spesa pubblica. Un metodo valido per reperire risorse per la crescita rendendo credibili i tagli alla spesa, a nostro avviso, è quello di destinare - per le risorse reperite da maggiori entrate (dismissioni, recupero di evasione, etc.) - la metà ad abbattere il debito, una parte consistente ad investimenti e misure per la crescita ed una minore porzione ad investimenti mirati alla riduzione della spesa. A ciò si aggiunga, poi, una riduzione della tassazione sul lavoro e del cuneo fiscale e, solo in questo modo, si potrà perseguire seriamente l'obiettivo della ripresa. Tutto questo, però, potrebbe non bastare se l'Unione Europea non dovesse cominciare seriamente ad operare come una vera Unione politica ed economica, impedendo ogni forma di speculazione e operando sui mercati come un soggetto unico. Giunti ormai al 2015, vi e' tutta la speranza che il nuovo anno rappresenti l'anno della ripresa che parte dai territori. Auguriamocelo!"

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