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Martedì, 23 Aprile 2024
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Rifiuti, Pd: solo piani non attuabili e proclami, ora soluzioni

Napoli - "Purtroppo siamo stati facili profeti. Piani non attuabili e proclami non hanno scongiurato il rischio dell'avvio della procedura di infrazione e delle relative sanzioni da parte della Ue". A dichiararlo in una nota congiunta sono il...

"Purtroppo siamo stati facili profeti. Piani non attuabili e proclami non hanno scongiurato il rischio dell'avvio della procedura di infrazione e delle relative sanzioni da parte della Ue". A dichiararlo in una nota congiunta sono il segretario regionale del Pd Campania, Enzo Amendola, e il capogruppo Pd al Consiglio regionale, Raffaele Topo.
"Fino a ieri l'assessore regionale all'ambiente, Giovanni Romano, e il presidente Stefano Caldoro, alle nostre richieste di chiarimento - che da anni avanziamo preoccupati – hanno sempre risposto che non c'erano problemi e che tutto era in ordine, arrivando anche a 'bacchettarci'", spiegano.
"Invece in tre anni, come ci ammonisce l'Europa, non ci sono stati segnali né dalla Regione né da parte degli enti locali più importanti. Non a caso il Pd – aggiungono – votò contro il Piano regionale perché ritenevamo che non c'erano le condizioni politiche e amministrative per attuarlo. E infatti nessun impianto previsto dal piano è stato realizzato. Ad esempio il termovalorizzatore di Napoli è stato fortemente osteggiato dal Comune"."In compenso in molte città sono state fatte solo chiacchiere – continuano Topo e Amendola - come a Napoli dove l'annuncio in pompa magna della campagna rifiuti zero e dell'aumento considerevole della raccolta differenziata è rimasto solo sulla carta. Ora il conto salatissimo lo pagheranno la Regione e soprattutto i cittadini", aggiungono.
"Concordiamo con il ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando, sulla necessità di soluzioni rapide e concrete" affermano Topo e Amendola.
"Innanzitutto occorre rivedere il Piano per le parti non attuabili, riorganizzare il sistema di raccolta attuando la legge 11 del 2013. Infine - concludono - è singolare che l'Unione Europea sanzioni l'Italia e la Campania mentre da noi non si applica nessuna sanzione, per esempio a chi non ha raggiunto la quota prevista per la raccolta differenziata".

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