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Movimento 5 Stelle sulla questione Referendum Comunali

Caserta - E' ottobre del 2012 quando "Caserta 5 Stelle" propone la sottoscrizione di una petizione popolare per richiedere che il diritto di partecipazione attiva dei cittadini alla vita amministrativa della città venga riconosciuto attraverso...

E' ottobre del 2012 quando "Caserta 5 Stelle" propone la sottoscrizione di una petizione popolare per richiedere che il diritto di partecipazione attiva dei cittadini alla vita amministrativa della città venga riconosciuto attraverso l'emanazione del regolamento attuativo dello strumento del Referendum Comunale.Un mese nelle piazze di Caserta a dialogare e a confrontarci con i cittadini sottolineando che una protesta diventa inefficace se non può disporre degli strumenti appropriati. Tanti cittadini casertani sottoscrivono la petizione, condividendo con noi questa battaglia di civiltà.
Arriviamo al 5 Novembre del 2012 quando i primi due firmatari, per conto di Caserta 5 Stelle, vengono ricevuti dal sindaco Del Gaudio per consegnare 'pro manibus' quella richiesta di democrazia partecipata raccolta fra la gente.Il colloquio con il Sindaco, fu cordiale e collaborativo, e lo stesso promise che si sarebbe occupato della questione, ma non subito a causa del bilancio da far approvare.Il tempo passa e, nonostante il bilancio fosse stato approvato, la richiesta dell'emanazione del Regolamento non trova spazio nell'ordine del giorno dei vari Consigli Comunali susseguitesi. Era un atto dovuto, e qui giova ricordare che lo stesso Statuto Comunale all'art.32 comma 3 recita: "Se la petizione è sottoscritta da almeno cinquanta persone l'organo competente deve pronunciarsi entro trenta giorni dalla ricezione; se nella petizione si richiede discussione in Consiglio Comunale, il Presidente deve iscriverla all'ordine del giorno entro trenta giorni"; disattendendo questa norma è stato contravvenuto un diritto riconosciuto.
E' maggio del 2013 e il silenzio istituzionale diventa assordante; non resta che sollecitare il Sindaco richiamandolo al rispetto del proprio mandato istituzionale e all'osservanza delle leggi dello Stato perché, il "Regolamento per i Referendum Comunali", è un diritto di tutti noi cittadini di Caserta, consacrato non solo dalle Leggi della Repubblica art. 8 d.lgs. 267/2000), ma dallo stesso Statuto del Comune (art. 32), il quale rappresenta la "Costituzione", se così si può dire, della Nostra Città.Finalmente la svolta. Sull'albo pretorio del Comune di Caserta viene annunciato che nel Consiglio Comunale del 10 giugno 2013 è stata inserita all'ordine del giorno la discussione "Regolamento per i Referendum Comunali"; l'occasione per il Sindaco Del Gaudio e per l'intera amministrazione di firmare il compimento di questo strumento di democrazia e partecipazione è giunta.
Invece, già alle ore 16.00, quando inizia la discussione, appare evidente che non c'è una volontà politica di licenziare tale atto. Lo sconcerto è profondo, quando si ascoltano frasi del tipo "Esiste una rappresentanza politica e amministrativa, ce l'abbiamo noi. Punto e basta." oppure "i cittadini hanno una volontà sola nel momento in cui esprimono il loro voto, e lo hanno espresso mandando questo consiglio comunale a gestire le sorti di questa città per i prossimi 5 anni. Non ci sono altre questioni.", frasi pronunciate durante il civico consesso da certi consiglieri comunali che hanno l'obbligo di sancire un diritto già riconosciuto dimenticando che i Referendum Comunali sono un diritto di tutti.
La discussione si conclude con un nulla di fatto: rinviato ad un prossimo Consiglio Comunale. Anche se invece, la richiesta emersa dalla discussione, chiedeva la concessione di ulteriori 15 giorni per uno studio più approfondito della Bozza di Regolamento che era stata proposta, come se di tempo non ce ne fosse stato già in abbondanza.Dal 10 giugno ad oggi sono passati altri Consigli Comunali ed il 30 luglio un altro ce ne sarà, ma ancora una volta all'ordine del giorno manca la discussione "Regolamento per i Referendum Comunali".
In questi giorni la città di Caserta sta ospitando circa 600 giovani provenienti da tutta Italia per un Meeting dove a tema c'è la Legalità.Sig. Sindaco glielo dice Lei o glielo diciamo noi che la città che li ospita sta ritardando e di fatto negando uno strumento di democrazia, contravvenendo alle norme che regolano la partecipazione dei cittadini alla vita amministrativa?

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