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No a nuovi impianti per la combustione dei rifiuti nella Terra dei fuochi: mozione in Parlamento

Presentata al Governo l'istanza che ha come primo firmatario Buompane

Presentata una mozione sulla Terra dei fuochi da parte dei parlamentari Buompane, Maraia, Micillo, Maglione, L'Abbate, Del Sesto, Cadeddu, Villani, Barzotti, Torto, Ianaro, Donno, Lovecchio, Manzo, Del Grosso, Di Stasio, Del Monaco, Caso e Adelizzi. La Terra dei fuochi è un problema annoso per le province di Caserta e Napoli, un vero e proprio cancro per 34 comuni della provincia di Caserta e 56 del Napoletano. Intervenire per tutelare la salute degli abitanti e assicurare alla giustizia chi sversa abusivamente e incendia i rifiuti è l'obiettivo dei parlamentari che hanno chiesto al Governo di mettere in atto azioni ben precise. Controlli, tutela e giustizia e no a nuovi inceneritori: sono in sintesi le richieste dei firmatari della mozione. 

I parlamentari con la mozione hanno impegnato il Governo: ad adottare ogni iniziativa di competenza volta ad escludere qualsiasi ipotesi di realizzazione di nuovi impianti per la combustione dei rifiuti nella regione Campania; a considerare, con riferimento alla regione Campania, l'adozione di iniziative normative volte a prevedere una moratoria del conferimento di rifiuti, provenienti da altre regioni, destinati all'incenerimento e allo sversamento in discarica, nonché la sospensione delle procedure per l'apertura di nuovi impianti impattanti dal punto di vista ambientale e di nuove discariche, promuovendo un monitoraggio di tutti i siti compromessi sia quelli censiti sia quelli non ancora noti; a valutare, per quanto di competenza e in collaborazione con la regione Campania, l'adozione di iniziative per una nuova programmazione del ciclo dei rifiuti, che vada verso la completa realizzazione dei dettami dell'economia circolare, attraverso la realizzazione di ambiti territoriali più piccoli e omogenei, affidando agli enti locali la gestione a monte della raccolta differenziata e, a valle, la realizzazione e la gestione di mini impianti di compostaggio anaerobico, che potrebbero determinare il salto di qualità della raccolta differenziata;ad adottare le iniziative di competenza per realizzare, in collaborazione con la regione Campania, attraverso lo stanziamento di congrue risorse, tramite il Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente, una nuova mappatura su vasta scala dei terreni, a partire dalla «Terra dei Fuochi», in considerazione dell'attività delle procure, dei controlli ambientali, delle denunce dei cittadini e delle associazioni ambientaliste, e alla luce dei recenti incendi dolosi anche in discariche abusive; ad adottare iniziative, per quanto di competenza, per completare, in collaborazione con la regione Campania e prevedendo lo stanziamento di risorse congrue e nuove assunzioni di personale, la bonifica dei siti inquinati; a realizzare, in collaborazione con la regione Campania, l'istituto superiore di sanità e l'Ispra, una indagine epidemiologica per aggiornare i dati relativi allo stato di salute della popolazione, a partire dalla «Terra dei Fuochi», anche alla luce dei nuovi fatti di cronaca; ad adottare le iniziative di competenza, anche normative, per introdurre, ai fini dell'individuazione di nuovi impianti di trattamento e smaltimento di rifiuti, un fattore di pressione che non consideri solo le volumetrie delle discariche, ma sia inteso quale massima concentrazione di aree e di volume di rifiuti conferibili su unità di superficie territoriale; ad assumere le iniziative di competenza, anche normative, per subordinare la realizzazione di nuovi impianti o l'ampliamento di impianti per lo smaltimento di rifiuti, ovvero di impianti la cui realizzazione potrebbe determinare un peggioramento della qualità dell'aria, ad una concreta diminuzione del predetto fattore di pressione; a favorire e promuovere forme di coinvolgimento delle popolazioni interessate dalla realizzazione di nuovi impianti di smaltimento dei rifiuti, anche nella modalità del dibattito pubblico, al fine di favorire la partecipazione dei cittadini; a promuovere, in collaborazione con il Servizio sanitario nazionale e l'Ispra e i competenti organi regionali, la redazione con cadenza annuale di un rapporto di valutazione del danno sanitario anche sulla base dei dati del registro tumori e delle mappe epidemiologiche sulle principali malattie derivanti da inquinamento ambientale; ad assumere iniziative di competenza per estendere la possibilità di avvalersi dell'impiego delle forze armate, in operazioni di sicurezza e di controllo per la prevenzione dei delitti di criminalità ambientale, anche ai prefetti delle città colpite dai fenomeni di cui in premessa, al fine di tutelare le popolazioni residenti e l'integrità ambientale; ad adottare iniziative per disporre misure per la videosorveglianza dei territori interessati, a supporto della tutela del territorio, dell'ambiente, della salute e delle attività produttive, al fine di individuare i responsabili dei roghi, e ad assumere iniziative affinché le forze armate possano realizzare dei blocchi all'ingresso dei campi per sequestrare la refurtiva e gli oggetti provenienti dal rovistaggio destinati ad essere bruciati, favorendo, in tale contesto, protocolli con centri di ricerca e imprese per lo sviluppo e l'impiego di nuove tecnologie aerospaziali per il monitoraggio attivo del territorio; ad intraprendere, per quanto di competenza, iniziative volte a garantire l'efficace perseguimento del reato di combustione illecita di rifiuti, in maniera tale che siano assicurati alla giustizia gli autori dei reati; in particolare, ad assumere iniziative normative affinché, nei confronti dei responsabili del reato di combustione illecita di rifiuti previsto dal codice dell'ambiente, sia disposto l'arresto in flagranza; a valutare l'opportunità di intensificare i controlli per la repressione di qualsiasi attività illecita e non controllata di smaltimento di rifiuti e prevedere iniziative di accelerazione e semplificazione degli interventi di bonifica dei siti con rifiuti e delle aree limitrofe contaminate, al fine di tutelare la salute pubblica e garantire la riqualificazione delle aree della Campania interessate dall'inquinamento; a valutare l'opportunità di intraprendere iniziative, anche di carattere normativo, idonee al contrasto effettivo dello smaltimento illegale dei rifiuti, al fine di tutelare la salute della popolazione, l'ambiente e l'ecosistema tramite un maggiore controllo del territorio; a valutare l'opportunità di adottare iniziative normative per disciplinare l'abbandono di rifiuti pericolosi da parte di privati, attualmente configurato come mero illecito amministrativo, in maniera tale da configurarlo come illecito penale contravvenzionale, assoggettato alle pene alternative dell'arresto da tre mesi a un anno o dell'ammenda; ad adottare iniziative, in primis mediante il celere stanziamento di fondi, con riferimento alle aree della Terra dei Fuochi dove l'ormai tragico rapporto fra disagio socio-economico e incidenza delle malattie sta causando una vera e propria crisi sanitaria.

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