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Martedì, 23 Aprile 2024
Università Grazzanise

Inaugurata la nuova sede Ansi a Grazzanise

Nuova sede del Comitato Cittadino Ansi.

Stamane in via della Pietra a Grazzanise è stata inaugurata la nuova sede del centro di formazione del Comitato Cittadino Ansi Grazzanise con l'obiettivo di alfabetizzare il maggior numero di studenti possibili e contrastare la dispersione scolastica che in Campania registra livelli considerevoli.

"Una delle missioni dell’Ansi, che il nostro comitato fa proprio, è quella di andare incontro alle esigenze degli studenti, dei professori, delle famiglie e delle scuole attraverso una rete territoriale capace di veicolare ed animare quei valori fondanti che pongono l'Istruzione come caposaldo della nostra Democrazia, proiettandosi verso il futuro, attraverso un programma articolato di progetti ed azioni di rilevante valore sociale, culturale e professionale, facendo assumere allo studente la piena centralità del processo formativo - spiega la presidente del comitato Elena Coppola-  per raggiungere questi obiettivi l’Associazione ha stipulato convenzioni con numerose Università Telematiche Pegaso, Mercatorum e San Raffaele. Le convenzioni agevolano una formazione che non ha confini e che quindi può essere diretta a tutti, sia al ragazzo appena diplomato che alla persona adulta che ha bisogno di migliorare le proprie competenze. La società in cui oggi viviamo ha bisogno di persone con competenze giuste che possano rinnovarsi nell'arco della loro vita".

Una formazione continua e personalizzata con l'intento di contrastare la dispersione scolastica. "In una università che segue i propri corsisti evita che ci sia dispersione o un fallimento nella carriera universitaria, questo perché il punto di forza delle università online è proprio le personalizzazione dell'apprendimento, quello che molto spesso le università statali, e la scuola in generale, non applicano visto i grandi numeri di persone che frequentano gli ambiti scolastici. Il nostro compito è proprio quello di intercettare tutti coloro che voglio investire sul proprio futuro e sulla propria formazione, guidandoli nel percorso che gli permetterà un ingresso nel mondo del lavoro o semplicemente un ampliamento delle competenze necessarie" ha evidenziato la presidente.

Eppure nel Mezzogiorno si registrano ancora percentuali molto elevate di studenti che alla fine della scuola secondaria di primo grado non raggiungono livelli di apprendimento soddisfacenti in italiano: tra il 45% ed il 49% nelle regioni del Sud e delle Isole, rispetto al 34%-35% delle regioni del Nord e del Centro. In matematica, tra il 54% ed il 60% degli alunni nel Mezzogiorno non raggiunge livelli di apprendimento stabiliti per la fine del primo ciclo di istruzione, mentre tale percentuale scende al 36%-40% per le regioni Centro-Settentrionali. Il divario si amplia ancora alla fine della scuola secondaria superiore, momento in cui si registrano oltre 15 punti di distacco tra regioni del Nord e alcune regioni del Sud: in Campania, Calabria e Sicilia, infatti, sono più del 60% gli studenti che non raggiungono il livello base delle competenze in italiano, mentre in matematica risulta raggiungere un livello insufficiente alla fine delle superiori il 70% degli studenti in Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna.
Inoltre, nelle regioni meridionali, nonostante una riduzione consistente avvenuta nell’ultimo anno in particolare in Puglia (-4,3%) e in Calabria (-3,8%), permangono percentuali di ‘dispersi’ alla fine del percorso di istruzione più elevate rispetto alla media nazionale, con una punta del 19,8% in Campania. La Campania vive una condizione drammatica della quale nessuno parla, o meglio se ne parla, si fanno i soliti proclami, si lanciano patti e sfide, tutto cade nel dimenticatoio fino a quando i numeri non ci ricordano che la politica deve fare. Complessivamente, nel 2021 il tasso uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione si è attestato al 12,7%, ancora lontano dal traguardo fissato dal Consiglio dell’Ue nel 2021 del 9% entro il 2030. In questo contesto, le carenze storiche della scuola italiana, la pandemia e l’inflazione rischiano di diventare una “miscela esplosiva” rilegando i giovani nella categoria dei Neet, 15-29enni non inseriti in alcun percorso lavorativo o di formazione e che oggi rappresentano il 23,1% del totale. Il numero più alto in Europa. Inoltre tra il 2019 ed il 2022, la percentuale di studenti che arrivano al diploma di scuola superiore senza le competenze minime necessarie per entrare nel mondo del lavoro e dell’Università, è passata dal 7,5% al 9,5%.

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