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Giornata della donna, incontro a scuola sul diritto di voto

L'iniziativa della Fidapa all'istituto superiore "Buonarroti"

In occasione della Giornata della Donna la Fidapa Caserta incontrerà gli alunni dell'istituto superiore"Buonnaroti". L'evento, dal titolo "Il lungo cammino verso la parità: le donne al voto", rientrerà anche nello svolgimento del tema nazionale 2021/2023 della Fidapa "Unite verso un fine comune: sostenere un'istruzione e formazione di qualità e promuovere l'equità, la coesione sociale e la cittadinanza attiva".

Dopo i saluti iniziali della dirigente scolastica Vittoria de Lucia e della presidente Fidapa Raffaella Feola, prenderanno alternativamente la parola Drusilla De Nicola dell'associazione Spazio donna onlus, Lucia Monaco e Marianna Pignata del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università Vanvitelli. Seguirà un reading di letture curate dalle socie Fidapa e dagli alunni delle III e IV classi dell'istituto. "Nel lungo percorso di emancipazione della donna, la conquista del diritto di voto ha richiesto sforzi prolungati, spesso vanificati non solo da pregiudizi e resistenze da parte delle classi dirigenti, ma anche da interpretazioni forzate della normativa, da sentenze delle Corti d’Appello che pur riconoscendo in astratto tale diritto ne bloccavano l’esercizio per ragioni di 'opportunità', dall’interruzione delle legislature ogni qualvolta i progetti di legge sembravano avere qualche chance di successo. E forse non è un caso che il riconoscimento avvenne con un atto sostanzialmente rivoluzionario, un decreto dell’esecutivo di un governo provvisorio, che solo successivamente fu ratificato da assemblee elette. Forse fu grazie a questo che si riuscì a superare i pregiudizi della classe dirigente italiana", sostiene la professoressa Monaco, socia Fidapa, che ha curato l'evento.

Poi sottolinea: "Se si scorrono, infatti, i lavori parlamentari nelle legislature tra le due guerre, si troveranno queste motivazioni contro l’estensione del voto: la minore intelligenza della donna, la sua insostituibile missione all’interno della famiglia, la sua incapacità fisica e mentale a trattare problematiche politiche, il rischio che potesse divenire facile preda della propaganda socialista o clericale, la sua 'naturale' indifferenza ai temi della politica. Con la legge del 1945, l’Italia prendeva finalmente posto tra i Paesi che avevano eliminato dal proprio ordinamento le discriminazioni politiche per motivi di sesso. A tanto aveva sicuramente contribuito il ruolo svolto dalle donne nelle due guerre mondiali, in sostituzione degli uomini al fronte, in molti campi della vita sociale".

E conclude: "Ripercorrere questo cammino per celebrare l’8 marzo vuole anche essere l’occasione di aprire una riflessione sull’ancora attuale problema della partecipazione delle donne alla vita politica, della rappresentanza ai vari livelli, di base e di vertice, della ragionevolezza o meno della soluzione in base a quote rosa. Una riflessione sull’importanza del non sprecare le lotte di tante donne per la conquista di un diritto così a lungo negato, del non dare per scontato un diritto che è costato tante lotte, costituisce una esortazione alla partecipazione, all’esercizio di un diritto/dovere, al fornire il contributo di una visione femminile alla costruzione di un futuro del nostro paese".

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