"Napoli e il sud", cena spettacolo a Palazzo Paternò
L'associazione culturale "Diotima-L'Alt(r)o Teatro" presenta la cena spettacolo "Napoli e il Sud - I Briganti sogno di libertà). La cena spettacolo è in programma venerdì 24 giugno alle 20,30 nel cortile di Palazzo Paternò, a Caserta. Interpreti: Titti Canzano, Riccardo de Dato, Giovanni Gallo con le musiche dal vivo di Peppe Bruno(chitarra classica e voce), Aldo Ferrantini (flauto), John Jones (percussioni).
Nell’ampio e suggestivo cortile dello storico Palazzo del ‘700, un'attrice e due attori, accompagnati da tre musicisti, attraverso una toccante storia, percorreranno, tra monologhi, dialoghi, musiche e canzoni, la Napoli pre e post-unitaria. Dallo stesso tavolo riservato, dove verrà servita una ricca e raffinata cena, a cena ultimata, si potrà assistere al coinvolgente Spettacolo. Napoli, come emblema del Sud della nostra bella penisola. Un racconto fuori dagli schemi tradizionali. L'Unità d'Italia, narrata come un saccheggio del Regno delle due Sicilie da parte dei Savoia, appoggiati dall'Inghilterra con la complicità dei repubblicani poi condannati dagli stessi Savoia e messi al bando dopo la cacciata dei Borbone. Una conquista appoggiata dalla camorra e facilitata dalla corruzione dell'esercito borbonico. Viene ricordata l'epopea dei Briganti, il loro tentativo fallito di liberare il Sud dallo straniero piemontese. L'unico vero atto di Insurrezione rivoluzionaria del XIX secolo nella penisola . Appoggiati, inizialmente dal Vaticano e dai Borbone esiliati, i Briganti furono, poi, abbandonati al loro eroico destino. Dopo la sconfitta, iniziò l'emigrazione dal Sud. Venti milioni di persone emigrarono, negli anni, dopo che fu consolidata l'Unità d'Italia e, da allora, iniziò la cosiddetta "Questione Meridionale". Da allora, Napoli non è stata più la Napoli vera, la Napoli che aveva, assimilato, arricchito e costruito la sua lingua, i suoi costumi e la sua Cultura a partire dagli antichi Greci, dai Sanniti, dai Romani, dai Bizantini, dai Normanni, dagli Svevi, dagli Angioini, dagli Aragonesi, dai Francesi, fino agli Spagnoli. Fin dalla sua fondazione, la città di Napoli è stata punto di incontro di popoli e culture diverse. Questo era Napoli, una contaminazione di culture. Dopo l'invasore Piemontese e la forzata Unità d'Italia, la Cultura napoletana, la sua bellezza, la sua straordinaria ricchezza si è andata man mano spegnendo. Napoli è diventata una Terra colonizzata senza nessuna contaminazione col dominatore, non una parola, né un'usanza, noi del Sud, abbiamo assimilato dai piemontesi. Recita l'attore in uno dei suoi monologhi: "Noi non ridiamo come ridevamo un tempo, noi non piangiamo come piangevamo un tempo, era n'ata cosa...... ma nuje nu' nce amma scurdà chi simme state e 'a do venimm!".
Menù a cura del ristorante Loreto: Calice di Prosecco -Spuma di patate e baccalà su nido di pasta frolla -Mezzo pacchero di Gragnano con coccio e ragù di mare -Filetto di orata di Orbetello con verdure di stagione -Delizia di limone -Vino: Fiano di Avellino -Acqua Minerale e Naturale Il Ristorante è attrezzato per eventuali intolleranze alimentari, per vegetariani e, a richiesta, Cena di Terra