La festa di San Paolo tra tradizione, fede e folklore. Ma il Covid ferma la processione
Anche per quest’anno niente processione per la tradizionale festa del santo patrono di Aversa San Paolo. Sono le normative anti Covid ad imporre, per il secondo anno, lo stop alla processione. Per quanto riguarda la parte religiosa, sono in programma martedì 25 gennaio le Celebrazioni Eucaristiche delle ore 8 e 9, poi al posto della processione con la statua del Santo Apostolo per le vie della Città, è in programma, alle ore 10,30, una Santa Messa Solenne presieduta dal Canonico Stanislao Capone Presidente del Capitolo Cattedrale, in sostituzione della tradizionale processione. Alla celebrazione parteciperanno i rappresentanti delle Confraternite e delle Associazioni cittadine. Nel pomeriggio, poi, alle ore 18, Santa Messa Pontificale presieduta dal Vescovo monsignor Angelo Spinillo, con la partecipazione del Capitolo Cattedrale, del Clero della Città e delle autorità Civili e Militari.
La processione di San Paolo tra tradizione, fede e folklore
Fino all’era pre Covid la processione di San Paolo sfilava lungo le strade cittadine preceduta dalle numerose congreghe cittadine. Fino agli anni ‘80 la processione del santo patrono prevedeva la presenza di numerose statue di santi. Ogni congrega aveva il proprio santo che portava in processione. La festa di San Paolo, infatti, cominciava il giorno prima quando, nel pomeriggio, le statue dei santi partecipanti al corteo religioso si trasferivano dalle chiese di provenienza alla Cattedrale, dove pernottavano. L'ordine era secondo ‘importanza’ tanto che i “santi d’argento, ossia i busti d’argento, come San Sebastiano e San Donato chiudevano la processione venendo piazzati immediatamente prima di San Paolo. Da qui il detto aversano “quando vedi i santi d’argento è finita la processione”. Ossia, quando vedi che compaiono le persone importanti, significa che l’evento volge al termine. La processione con tutte le statue venne abolita poco più di trent’anni fa e non è stata più ripristinata malgrado qualche anno fa tantissimi cittadini firmarono una petizione presentata al vescovo monsignor Spinillo.
La festa di San Paolo sulle tavole degli aversani
Oltre la festa religiosa, per gli aversani, c’è la tradizione a tavola. Il pranzo della festa per gli aversani è a base di lasagna di San Paolo al ragù e le polpette (meglio note come le 'palle di San Paolo'), mozzarella di bufala aversana. Già dalla mattina le strade della città saranno invase dal fumo dei carciofi arrostiti che il classico ‘vento di San Paolo’ provvederà a trasferire per tutta la città. E poi l’immancabile oro bianco normanno, la mozzarella di bufala e come dolce la torta polacca o la tradizionale (ed ormai quasi scomparsa) Pietra di San Girolamo. (f.p.)