'Acqua malata': medico casertano svela "l'avvenelamento" in un libro
“Qui oggi ci si preoccupa solo dei rifiuti, ma il vero problema della provincia di Caserta è l’acqua. E con questo mio scritto spero di scuotere le coscienze”. Il medico Nicola Santagata non ha mezze misure e quando si tratta di denunciare fatti “concreti” lo fa senza paura. “Parlando di quello che ho visto coi miei occhi e su elementi che sono stati al centro delle mie ricerche”.
Ed è proprio da questo lavoro, partito diversi anni fa, che è nato “Acqua malata. Come politicanti e camorristi hanno avvelenato i cittadini e distrutto la Terra felix” (editore Di Girolamo), il libro che lunedì prossimo 3 dicembre sarà presentato nella biblioteca diocesana a Caserta (ore 17) alla presenza del vescovo emerito Raffaele Nogaro.
Dal titolo emerge chiaramente quello che sarà il fulcro del testo, un’indagine certosina “sugli effetti disastrosi sulla potabilità dell’acqua provocate dall’inquinamento dei terreni a opera delle suicide manovre mafiose”.
“Questo libro - afferma l’autore casertano - riporta fatti veri, attestati dal mio lavoro e dalle mie ricerche; l’ho scritto per dare un senso alle piccole battaglie intraprese durante gli anni di attività, che ancor oggi conduco personalmente, in nome di una giustizia assopita, che prima o poi deve svegliarsi”.
Nella prefazione al volume, il missionario Alex Zanotelli si augura che dal libro di questo “discepolo del grande vescovo emerito di Caserta, monsignor Raffaele Nogaro, che tanto si è dato da fare in questo campo”, possa nascere un “movimento popolare” nella “Terra dei fuochi” che rivendichi e ottenga il rispetto di uno dei diritti fondamentali dell’essere umano.