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Toni Servillo sgrida uno spettatore che sta al cellulare durante lo spettacolo Elvira e il pubblico applaude

Napoli - Durante lo spettacolo di venerdì sera Elvira di e con Tony Servillo a 15 minuti dall'inizio della rappresentazione proprio Servillo si ferma, va vicino ad uno spettatore in prima fila e lo sgrida: "abbiamo finito con questo cellulare? Qui...

Durante lo spettacolo di venerdì sera Elvira di e con Tony Servillo a 15 minuti dall'inizio della rappresentazione proprio Servillo si ferma, va vicino ad uno spettatore in prima fila e lo sgrida: "abbiamo finito con questo cellulare? Qui ci sono persone vere, non è la televisione. Ricominciamo da quando Elvira entra correndo, grazie." A raccontarlo alla radiazza è uno dei presenti in sala Gennaromaria Cedrangolo.

"Il signore seduto in prima fila dall'inizio dello spettacolo continuava a usare il cellulare mandando messaggi, rispondendo alle chiamate e di fatto dando fastidio. La reazione di Servillo è stata educata e dopo la sgridata è scattato un mega applauso liberatorio e di consenso da parte del pubblico" racconta Cedrangolo. "I cafoni che durante gli spettacoli teatrali e cinematografici stanno tutto il tempo al cellulare a parlare o messaggiare - spiegano il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli e Gianni Simioli della radiazza - sono diventati insopportabili. Ha fatto bene Servillo a sgridare questo scostumato in pubblico. Bisognerebbe che tutti gli attori facessero lo stesso platealmente verso l'orda di cafoni che affollano le sale senza un minimo di educazione verso gli altri spettatori e gli attori. Al cinema poi sopratutto i più giovani invece di guardare i film schiamazzano e si mandano messaggi tutto il tempo. Bisognerebbe mettere i cartelli fuori ai teatri e ai cinema per arginare quest'orda di meleducati con su scritto: "vietato l'ingresso ai cafoni che stanno al cellulare durante lo spettacolo".

Dai successi di Milano e Parigi al debutto a Napoli. Toni Servillo porta in scena Elvira, per tre settimane di repliche, al Teatro Bellini dal 24 gennaio al 12 febbraio. L'originale di Brigitte Jaques, Elvire Jouvet 40, è la trascrizione delle sette lezioni sul “Don Giovanni” di Molière tenute dal grande attore francese Louis Jouvet al Conservatoire di Parigi sotto l'occupazione nazista. Da questo testo parte Toni Servillo affrontandolo nella nuova traduzione realizzata da Giuseppe Montesano e avendo accanto tre giovani interpreti: Petra Valentini (nel ruolo del titolo), Davide Cirri e Francesco Marino.

Elvira – spiega Servillo - porta il pubblico all’interno di un teatro chiuso, quasi a spiare tra platea e proscenio, con un maestro e un’allieva impegnati in un particolare momento di una vera e propria fenomenologia della creazione del personaggio. Dopo anni in cui le riflessioni di Louis Jouvet sul teatro e sul lavoro di attore mi hanno fatto compagnia nell’affrontare repertori diversi, da Molière e Marivaux, da Eduardo a Goldoni mi è parso necessario che arrivasse il momento di un incontro diretto”.

E’ iniziato così il percorso di “Elvira”, prodotto dal Piccolo Teatro e da Teatri Uniti, che rinnovano, nella circostanza, un sodalizio felicemente iniziato con gli straordinari successi, anche internazionali, di Trilogia della villeggiatura di Goldoni e Le voci di dentro di Eduardo, entrambi diretti ed interpretati da Toni Servillo.

Un percorso gratificante quello di “Elvira”, un successo da “tutto esaurito”, sin dal debutto, nell’ottobre scorso a Milano, al Piccolo Teatro nella storica sala di Via Rovello, con 26.946 spettatori in due mesi di recite, ad oggi, in scena a Parigi per due settimane, all'Athénée Louis Jouvet, che annuncia il “sold out” per tutte le repliche. A questo va aggiunto un riscontro di critica a dir poco lusinghiero: “l’immenso Servillo”, così i titoli francesi, “artista magistrale, d’una profondità e sobrietà che soggiogano” (Le Figaro), che con Elvira crea uno spettacolo “estremamente vivo e coinvolgente” (Le Monde). “Jouvet – conclude Servillo - parla a tutti ed il suo tentativo di costruire un alfabeto dei sentimenti costituisce un antidoto ai nostri tempi frettolosi. Lavorando al secondo monologo di Elvira dal Don Giovanni di Molière, Jouvet e la ragazza Claudia, interpretata da Petra Valentini, tracciano in queste lezioni una relazione col proprio mestiere e con una maniera di stare al mondo. Questo vale per tutti, il pubblico se ne accorge e vi si riconosce”

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