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Museo Campano, Giuliano Volpe e Massimo Bray “adottano una Madre”

Capua - Una settimana importante si è appena conclusa per “Adotta una Madre”,  il progetto che Capuanova e AISLO, in sostegno al Museo Campano di Capua, promuovono per  la valorizzare della collezione delle Matres Matutae (www.adottaunamadre.it)...

Una settimana importante si è appena conclusa per “Adotta una Madre”, il progetto che Capuanova e AISLO, in sostegno al Museo Campano di Capua, promuovono per la valorizzare della collezione delle Matres Matutae (www.adottaunamadre.it).

Attraverso l’impegno di testimonial autorevoli, provenienti dal mondo della cultura, dello spettacolo e della società civile, il valore e l’apprezzamento per queste straordinarie statue di tufo, risalenti ai primi secoli a.C. e raffiguranti degli ex-voto per il dono della fertilità, sta superando i limiti territoriali per estendersi sempre più a tutela di un bene che appartiene alla storia e alla cultura italiana al pari di patrimoni ben più noti, come il Colosseo, gli scavi di Pompei o i bronzi di Riace.

Nei giorni scorsi, si sono susseguite a breve distanza due significative ed importanti adozioni: Giuliano Volpe, presidente del Consiglio superiore beni culturali e paesaggistici del MiBACT, e Massimo Bray, direttore generale dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani.

L’adozione dell’archeologo Giuliano Volpe si è svolta al termine della visita alle sale del museo, del quale il presidente Volpe ha voluto sottolineare l’importanza e la necessità di trovare una soluzione consona e adeguata al valore del sito. Il rettore emerito dell’Università di Foggia si è inoltre impegnato a portare in questa sede un importante convegno entro l’anno. Alla base della scelta della Matuta da adottare, un forte riferimento autobiografico. Il presidente Volpe, infatti, ha voluto scegliere una scultura che rappresentasse la sua numerosa famiglia: la madre, recentemente scomparsa, con in grembo i suoi cinque figli.

Intensa e partecipata anche la visita del già ministro dei Beni culturali, Massimo Bray, non nuovo al Museo Campano. Volle già essere presente, infatti, all’inaugurazione di una mostra fotografica dedicata proprio alle Matres nel 2014 ed è ben noto in Terra di Lavoro per essersi speso con convinzione a favore del Real Sito di Carditello, determinandone il ritorno della proprietà allo Stato attraverso l’acquisto da parte del Ministero dei Beni culturali.

Giunto al Museo Campano dopo aver ricevuto, sempre a Capua, il Premio Palasciano, riconoscimento che da più di mezzo secolo viene assegnato a personalità e istituzioni che contribuiscono al progresso della medicina o che operano per il bene comune, Massimo Bray è voluto tornare in questa sede per sottolineare il suo impegno a favore del patrimonio culturale della città delle madri. Ha scelto di adottare la “picassiana” che, pur essendo una delle madri più antiche, richiama con le sue fattezze lo stile del pittore andaluso. Prima di lasciare la città, Bray ha nuovamente confermato il suo impegno e la sua volontà di ritornare per rimanere a fianco delle associazioni e dei cittadini impegnati nell’opera di rivalutazione del territorio.

Come ringraziamento per l'adozione e in ricordo dell'evento, l'associazione Capuanova ha consegnato a ciascuno dei testimonial una mater matuta in terracotta, opera dell'artista Livio Marino Atellano.

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