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“Irpinia Madre Contemporanea” con Mario Martone e il Suo “Lucio Amelio / Terrae Motus”

Bisaccia - Sesto appuntamento di “Irpinia Madre Contemporanea”: ieri al Castello di Bisaccia è stata rievocata la figura di Lucio Amelio, gallerista e uno dei maggiori protagonisti del mercato dell'arte contemporanea internazionale, grazie a un...

Sesto appuntamento di “Irpinia Madre Contemporanea”: ieri al Castello di Bisaccia è stata rievocata la figura di Lucio Amelio, gallerista e uno dei maggiori protagonisti del mercato dell'arte contemporanea internazionale, grazie a un dibattito culturale tra il noto regista Mario Martone e il Direttore de “Il Mattino” Alessandro Barbano. Una discussione sotto il nome di “TerraeMotus”, titolo che rimanda a “Lucio Amelio / TerraeMotus”, straordinaria operazione approntata dopo il terremoto del 23 novembre 1980, a cui Martone ha dedicato la videointervista del 1993. “TerraeMotus”, infatti, riguarda la collezione di opere realizzata da Lucio Amelio che subito dopo il terremoto dell’80 ha coinvolto oltre 60 protagonisti assoluti dell’arte internazionale, da Beuys a Warhol, da Gilbert & Geborge a CyTwombly, da Robert Mappletorphe a Michelangelo Pistoletto, per fare qualche nome. Tutti artisti che presero a cuore l’evento sismico del 23 novembre 1980. La circostanza che, giusto 35 anni dopo, Mario Martone rifletta su quell’esperienza proprio a Bisaccia va a costituire un momento carico di contenuti simbolici importanti. “La particolarità è che Lucio Amelio rese e ha reso un’interpretazione estremamente positiva del termine ‘TerraeMotus’, che letto senza la sua interpretazione potrebbe far pensare invece al concetto opposto. Il termine, nella visione straordinaria di Amelio, vuole significare un continuo movimento della mente capace di sprigionare energie utili alla costruzione del futuro.

La proiezione, durante il dibattito, dell’intervista/documentario di Martone ha fatto sì che questo concetto fosse ribadito attraverso le parole di chi l’ha ideato. Amelio, la cui figura è stata doverosamente ricordata, è morto poco dopo il lavoro di Martone, ma la sua testimonianza è significativa e piena di arte e fascino. E proprio l’arte è l’argomento che abbiamo deciso di mettere al centro delle manifestazioni di novembre”. Così il direttore artistico della manifestazione Giuseppe Mastromimico. Infatti, oltre al dibattito di ieri, l’arte è stata e sarà presente nei laboratori degli artisti di via Varco a Rotondi aperti al pubblico, per l’iniziativa “Studi d’artista porte aperte” dal 21 novembre fino all’8 dicembre. Officine delle idee dove lavorano Eugenio Giliberti, Umberto Manzo, Perino & Vele, Lucio e Peppe Perone, esponenti importanti della scena nazionale dell’arte contemporanea che operano lungo via Varco, una strada irpina che sa parlare al mondo.

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