"Io non mi arrendo": su Rai Uno Fiorello porta la storia del poliziotto che investigò sulla Terra dei Fuochi, ma è polemica
Caserta - Giuseppe Fiorello torna su Rai1, diretto ancora una volta da Enzo Monteleone, per raccontare una storia di grande attualità: quella di Roberto Mancini, il funzionario di polizia che per primo investigò sui veleni della Terra dei Fuochi...
"Quando per la prima volta mi hanno raccontato la storia di Roberto Mancini - ha spiegato l'attore Beppe Fiorello - d’istinto ho provato rabbia e commozione nello stesso momento. Due sentimenti opposti che all’interno di questa avventura umana si alimentano a vicenda. Rabbia, perché la storia di Mancini è piena di ingiustizie, di imperizie, di silenzi, di valutazioni volutamente sbagliate. È impossibile non indignarsi di fronte alla mancanza di dedizione e vocazione alla giustizia da parte di certi organi dello Stato che avrebbero dovuto sostenere Roberto sin da subito nel suo lavoro, collaborando a un’indagine che avrebbe potuto - fin da allora - smascherare un piano scellerato, criminale e irresponsabile. Invece lo hanno lasciato solo".
La fiction però non gode del parere unanime da parte degli attivisti che per anni hanno denunciato gli sversamenti abusivi. Così Angelo Ferrillo: "La comunicazione che accompagna questa fiction grazie all'informazione di Stato è ancora una volta strumentale alle logiche emergenziali. Col terrorismo mediatico è evidente la volontà di continuare a strumentalizzare il nostro problema terrorizzando la gente per speculare poi su finte bonifiche e appalti nella sanità. Si è funzionali a interessi opachi (miliardi di euro) in ballo su sanità e bonifiche". "il servizio pubblico oltre a spendere milioni di euro per fiction di intrattenimento, ha il dovere-obbligo di fare corretta informazione narrando fatti di cronaca attuale che invece vengono puntualmente omessi e censurati in violazione ai principi etici e deontologici della professione giornalistica".