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Eduardo Tartaglia e Veronica Mazza in "La paura che ti fai. Sveglia e vinci!" di Eduardo Tartaglia, al Teatro Ricciardi di Capua

Capua - Giovedì 14 aprile, ore 21.00, al Teatro Ricciardi di Capua (Info 0823963874), Commedia Futura presenta Eduardo Tartaglia e Veronica Mazza in "La paura che ti fai. Sveglia e vinci!", due strane storie vesuviane scritte e dirette da Eduardo...

Giovedì 14 aprile, ore 21.00, al Teatro Ricciardi di Capua (Info 0823963874), Commedia Futura presenta Eduardo Tartaglia e Veronica Mazza in "La paura che ti fai. Sveglia e vinci!", due strane storie vesuviane scritte e dirette da Eduardo Tartaglia, con Massimo De Matteo. E' uno spettacolo, del quale lo stesso Tartaglia è autore, regista ed interprete principale assieme a Veronica Mazza e Massimo De Matteo.

Lo spettacolo si compone di due atti unici, “La paura che ti fai” e “Sveglia e Vinci!”, che coniugano momenti di estremo divertimento ad attimi di autentica commozione, nel solco della più nobile tradizione drammaturgica napoletana. L'originalità delle tematiche rappresentate, la modernità del linguaggio, il ritmo incalzante della narrazione, la linearità dell'impianto scenico, la freschezza dei protagonisti, sono i fattori che hanno decretato la particolare fortuna di questo testo, da cui è stato tratto il primo dei tre film di Tartaglia, “Il mare, non c'è paragone”, prodotto e distribuito dalla Medusa Film nel 2001 e registrato lo scorso anno da Rai 3 nella prestigiosa rassegna “Palco e Retropalco” diretta da Maurizio Costanzo.

I due atti unici in argomento, le due strane storie vesuviane, rappresentano nel disegno dell'autore due momenti distinti, ma non separati, di un'unica riflessione: segmenti e tappe di un percorso unitario.

L'ambientazione vesuviana che li accomuna, più che di un occasionale coincidenza geografica, è il filo conduttore, sentimentale ed emotivo di tutto lo spettacolo; il motivo che salda, in maniera ora dichiarata addirittura, forse, inconsapevole, personaggi, vicende e destini diversi.

Ne “La Paura che ti fai”, un professore ed un bidello intrappolati nello scantinato di una scuola forse in seguito all’eruzione del Vesuvio. Di personalità e temperamento diversissimi, attraverso divertimenti e divertentissime incomprensioni, piccole ripicche, accenni di litigi poi sempre sopiti, giungeranno a cercare e a trovare quelle affinità, quelle parentele morali che neanche sospettavano di avere e che consentiranno loro di affrontare “insieme”, ciò che è… di là da venire.

Non si richiede nessuna impegnata lettura “in contro luce”, per cogliere nel finale un semplice messaggio, se non di fratellanza, certo di solidarietà. Che poi tale messaggio venga da un fantomatico paese tra il mare ed il Vesuvio è di sicuro un segnale molto forte.

Ma è un segnale al quale, evidentemente, non si è saputo e non si è voluto rinunciare.

In “Sveglia e vinci”, una esilarante giostra colorata di personaggi “improbabili” (eppure ahinoi quanto vicini alla realtà…), ruota attorno ad una “Orwelliana” lotteria, in cui si vince “…solo se il malato esce dal coma proprio in quei dieci minuti del collegamento in diretta via satellite per tutta Europa…”

Commozione e speranza, ma anche cupidigia e meschinità, affollano il capezzale di un’inconsapevole vittima predestinata, che non vuole, però, arrendersi ad un ruolo di “non protagonista”.
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Eduardo Tartaglia e Veronica Mazza in "La paura che ti fai. Sveglia e vinci!" di Eduardo Tartaglia, al Teatro Ricciardi di Capua

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