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Arte Campanaria dell’Abbazia di San Lorenzo di Aversa

Aversa - A venti anni dalla riapertura al pubblico culto della Basilica di San Lorenzo Fuori le Mura, la comunità ecclesiale e civica di Aversa fa memoria di un avvenimento storico: il restauro del Campanile dell’Abbazia laurenziana con la...

A venti anni dalla riapertura al pubblico culto della Basilica di San Lorenzo Fuori le Mura, la comunità ecclesiale e civica di Aversa fa memoria di un avvenimento storico: il restauro del Campanile dell’Abbazia laurenziana con la realizzazione del grande Concerto di 5 Campane di bronzo, avvenuto l’11 gennaio 2015.

Per l’occasione, lunedì 11 gennaio 2016 alle ore 18.30, nella Sala S. Benedetto dell’Abbazia aversana, sarà offerta una comune riflessione con una Tavola rotonda su “L’Arte campanaria dell’Abbazia di S. Lorenzo di Aversa”. Il convegno vedrà la partecipazione di Mons. Angelo Spinillo, Vescovo di Aversa; del dott. Mario Rosario Ruffo, Commissario straordinario della Città di Aversa; dell’arch. Giuseppina Torriero,Soprintendenza alle Belle Arti e al Paesaggio di Caserta e Benevento; di Don Francesco Ferro, Responsabile del Centro Studi Campanologici “S. Paolino da Nola” di Venafro; di Mons. Ernesto Rascato, parroco dell’Abbazia e Delegato Regionale per i Beni Culturali Religiosi della CEI per la Campania.

“Nel corso della tavola rotonda”, annuncia Mons. Rascato, “saranno presentati i risultati dei restauri del Campanile e uno studio scientifico sulla Campane di S. Lorenzo”. Eretta nell’attuale struttura architettonica intorno al 1050, la chiesa abbaziale di s. Lorenzo è stata solennemente riaperta al culto pubblico il 21 marzo 1995, dopo più di un secolo di abbandono, grazie ai lavori della Soprintendenza ai Beni Culturali di Caserta e all’interessamento del suo titolare. Le antiche campane dei Monaci Benedettini, invece, furono asportate nel 1807 in seguito alla soppressione degli Ordini religiosi, per farne dei cannoni. Con la riapertura della Basilica nel 1995 furono collocate tre piccole campane per avviare e sostenere il servizio liturgico.

“La realizzazione delle nuove campane, auspicate da moltissimi fedeli, è diventata provvidenziale; con il restauro della monumentale Torre campanaria, visibile dall’intero agro aversano con l’altezza di circa 48 metri, non si poteva lasciar vuota la cella destinata ai sacri bronzi, espressioni della voce di Dio. Le campane hanno un valore reale ed altamente simbolico: sono la voce della Fede e della Storia. Il suono delle campane scandisce le ore e i tempi per la preghiera, chiama il popolo a celebrare i santi misteri, segnala gli eventi lieti e tristi per tutta la comunità”.

Il restauro del Campanile di S. Lorenzo è stato realizzato con un determinante contributo della Conferenza Episcopale Italiana (Fondi Otto x mille), con progetto e direzione dei lavori dell’arch. Giuseppina Torriero della Soprintendenza alle Belle Arti e al Paesaggio di Caserta e Benevento, con la collaborazione del geom. Oreste Graziano. I lavori sono stati eseguiti dalla Ditta Restauri RCR di Aversa.

Le nuove campane sono state invece realizzate nella Fonderia “Capanni” di Castelnovo ne’ Monti (RE) con la ditta “Michele Merolla” di Poggiomarino (SA), con automazione e castellatura in acciaio. La progettazione e direzione è stata curata dall’arch. Giuseppina Torriero, con la collaborazione del geom. Oreste Graziano, ditta lavori restauri RCR di Aversa, direttore ing. Andrea Gnasso, capo cantiere geom. Tommaso Romano.

Recuperata e restaurata anche la lapide documentaria (sec. XVII) della dedica del Campanile, da parte dell’abate Zaccaria II. Le cinque campane della Basilica laurenziana sono dedicate: il campanone o campana maggiore a San Lorenzo, diacono e martire, titolare del tempio abbaziale; la seconda al patriarca del Monachesimo occidentale San Benedetto, in memoria del protomartire aversano il missionario vincenziano P. Antonio Canduglia e di tutte le vittime-eroi della Città normanna; la terza alla Madonna di Casaluce, patrona principale della città e diocesi aversana; la quarta al patrono della Provvidenza San Giuseppe, dedicandola anche alle Famiglie; la quinta alla Madonna del Carmine, molto cara alla devozione popolare.

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