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Il povero Piero dal romanzo di Achille Campanile al Teatro Elicantropo

Napoli - Da giovedì 6 gennaio 2011 alle ore 21.00 (in replica, dal giovedì alla domenica, fino al 16 gennaio), sarà in scena, al Teatro Elicantropo di Napoli Il povero Piero tratto dall'omonimo romanzo di Achille Campanile, interpretato da...

Da giovedì 6 gennaio 2011 alle ore 21.00 (in replica, dal giovedì alla domenica, fino al 16 gennaio), sarà in scena, al Teatro Elicantropo di Napoli Il povero Piero tratto dall'omonimo romanzo di Achille Campanile, interpretato da Giuseppe Cerrone, Alessandra Mirra, Raffaele Ausiello, Antonio Piccolo, Stefano Ferraro, Francesca Ponzio, Marco Di Prima, Milena Miranda, Mario De Masi, nell'adattamento e la regia di Aniello Mallardo. L'allestimento, presentato da Teatro In Fabula, si avvale del disegno luci a cura di Renato Zagari, le scene di Antonello De Leo.Il povero Piero, romanzo di Achille Campanile, fu pubblicato per la prima volta nel 1959 dalla casa editrice Rizzoli. Le vicende dei personaggi si dipanano intorno alla morte (in realtà solo apparente) del "Povero Piero", dando vita a una serie di equivoci. Le disposizioni di Piero, infatti, prevedono che l'annuncio della propria morte avvenga solamente dopo i funerali. Ma la notizia trapela e i familiari sono costretti a fronteggiare le visite dei parenti, in parte addolorati, che mostrano le proprie ipocrisie di fronte alla morte di un loro caro. Si sviluppa così una storia fatta di sotterfugi, poiché la famiglia del povero Piero tenta inizialmente di tacere la morte dello stesso, nascondendo il "cadavere" nei posti più impensati della casa, creando una serie di situazioni paradossali.Campanile, però, oltre ad offrirci pagine pungenti, satiriche ed esilaranti, ci regala anche stralci d'intensa riflessione sul senso della morte e della vita. Un libro pluristilistico, realizzato attraverso l'uso sapiente di una parola che si riempie e si svuota, fino a diventare un puro suono, un virtuoso gioco linguistico.La messa in scena intende evidenziare la forza del linguaggio dello scrittore, giornalista e drammaturgo romano, attraverso un radicale taglio dei personaggi e l'utilizzo di una scenografia sobria ed essenziale che, concettualmente, restituirà quattro ambientazioni diverse. La stanza da letto dove Piero, prima di morire, ripercorrerà, in un'atmosfera surreale e onirica, alcuni momenti della sua vita. Il salotto, in cui si dipanerà il plot principale, attraverso equivoci e malintesi. Le altre stanze della casa, che appariranno, di volta in volta, dietro una parete, attraverso un gioco di ombre, permetteranno la presenza simultanea di azioni sceniche ed extra sceniche. Infine un luogo esterno, in proscenio, per azioni che non avvengono all'interno della casa. Agli attori è affidato l'arduo compito di restituire la brillantezza e il ritmo vorticoso della scrittura di Campanile, attraverso personaggi che appariranno seri, faceti, reali, grotteschi. Personaggi inafferrabili, che non si prendono mai troppo sul serio, che si divertono per divertire, che stimolano il cuore e la mente. Il lavoro non intende impartire alcuna morale o insegnamento. Invita, semplicemente, lo spettatore a confrontarsi col percorso e con le riflessioni di un uomo comune, Piero, all'interno di un piccolo contesto sociale, su tematiche universali ed astratte come la vita e la morte e le conseguenti reazioni umane.

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