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La regista Serena Sinigaglia porta in scena '1968' al nuovo Teatro Nuovo

Napoli - È possibile confrontarsi con i sogni e le utopie di un passato che appare quasi mitico agli occhi di chi non l'ha vissuto? È ciò che ha fatto la regista Serena Sinigaglia in 1968, spettacolo scritto a quattro mani con Paola Ponti, in...

È possibile confrontarsi con i sogni e le utopie di un passato che appare quasi mitico agli occhi di chi non l'ha vissuto? È ciò che ha fatto la regista Serena Sinigaglia in 1968, spettacolo scritto a quattro mani con Paola Ponti, in scena, da martedì 4 gennaio 2011 alle ore 21.00 (repliche fino a sabato 8) al Nuovo Teatro Nuovo di Napoli e presentato da ATIR Associazione Teatrale Indipendente per la Ricerca.
1968 è il secondo capitolo di una trilogia, Incontri con epoche straordinarie, un affresco politico a cui la regista milanese ha dedicato dieci anni di lavoro, prendendo spunto dal volume "Incontri con persone straordinarie" di Georges Ivanovič Gurdjieff, filosofo, scrittore, mistico e "maestro di danze" armeno.I tre allestimenti, 1943. Come un cammello in una grondaia, 1968 e 1989. Crolli, saranno in scena, consecutivamente, in una maratona, programmata per domenica 9 gennaio 2011, dalle ore 16.00.
Tra gli anni che nella storia recente hanno segnato una svolta epocale, il 1968 merita senz'altro un posto d'onore. E' l'anno della ribellione generalizzata e della scoperta della libertà, del tramonto delle virtù e dei vizi borghesi, l'alba del consumismo giovanilista. In quell'anno a molti sembrava possibile cambiare il mondo (in meglio). In quell'anno il mondo è molto cambiato, come testimoniano molti degli eventi che hanno caratterizzato quei mesi e che tornano nello spettacolo della Sinigaglia, dando rilievo alla ricerca delle ragioni, del profumo e del costume di un'epoca.
L'impianto drammaturgico, costruito dopo aver sfogliato libri, documenti e spulciato manifesti dell'epoca, ripercorre il senso di quell'indimenticabile maggio, di quella rivoluzione trasversale, che metteva insieme ricchi e poveri, operai e studenti, hippy e politici e che nasceva da un profondo, insopprimibile bisogno di libertà. I protagonisti di allora ci sono tutti in 1968, che, con entusiasmo e allegria, senza schemi ideologici preconcetti, prova a raccontare tutto quello che avrebbe segnato gli anni successivi, sempre rivisitato con leggerezza e ironia e sospinto da una colonna sonora live, con frammenti di Beatles, Rolling Stones, Dylan, i Doors, Cohen, che fa da collante e raccordo.
Scena dopo scena, si condividono la curiosità e il divertimento che hanno animato il lavoro di Serena Sinigaglia e delle quattro interpreti, Beatrice Schiros, Irene Serini, Marcella Serli e Sandra Zoccolan, con il supporto del terzetto di musicisti composto da Massimo Betti, Mauro Sinigaglia e Elvio Longato. La scenografia è a cura di Maria Spazzi, i costumi di Federica Ponissi, le luci di Alessandro Verazzi.

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