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Presentato a Capua il nuovo libro del magistrato scrittore Raffaele Cantone I gattopardi

Capua - "Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi." (Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il gattopardo).Un pubblico attento e affascinato ha partecipare la sera del 2 dicembre all'incontro tra Rosaria Capacchione, giornalista del...

"Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi." (Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il gattopardo).
Un pubblico attento e affascinato ha partecipare la sera del 2 dicembre all'incontro tra Rosaria Capacchione, giornalista del quotidiano "Il Mattino", e Raffaele Cantone, magistrato della Corte di Cassazione, nella suggestiva cornice della Chiesa longobarda dei Santi Rufo e Carponio, a Capua. L'iniziativa è stata organizzata dalla Libreria Guida Capua, Palazzo Lanza e Architempoper presentare l'ultimo libro di Cantone "I Gattopardi - Economia e vita quotidiana nelle terre del crimine organizzato - Conversazione con Gianluca di Feo", edito da Mondadori.
Un gattopardo che ha cambiato pelle: questa è la fotografia del sistema mafioso italiano contemporaneo, radiografato nelle sue relazioni e collusioni con parti del sistema sociale, economico e politico del nostro Paese nell'opera di Cantone.
Rosaria Capacchione ha stimolato la conversazione con il magistrato con domande che hanno avuto anche la funzione di interventi e considerazioni di profonda intelligenza.Oggi, i mafiosi non portano più la coppola ed imbracciano il fucile, ma sono spesso colletti bianchi in grisaglia. Le mafie non sono, e non vogliono essere, l'antistato, ma sono un sottosistema che si inserisce nei tanti vuoti lasciati dallo Stato: si insinuano subdolamente quando, ad esempio, attività di interesse sociale, come la sanità, vengono appaltati all'esterno. Il vero argine alla criminalità organizzata è, quindi, uno Stato che funziona.Le organizzazioni criminali sono sottovalutate dagli studi, soprattutto economici. Esaminare realmente a fondo il problema consentirebbe di poter incidere efficacemente per contrastarlo: le mafie, infatti, rappresentano un fenomeno complesso che va affrontato con logiche complesse.
Le mafie sono da anni considerate "service", poiché vengono utilizzate da imprenditori senza scrupoli per garantirsi monopoli sul mercato, assenza di problemi sindacali, facilitazioni burocratiche. Non è un caso, ad esempio, che centri commerciali di enormi proporzioni nascano in zone ad alto tasso di penetrazione malavitosa. Pensiamo anche agli enormi profitti derivanti dallo smaltimento illegale di rifiuti tossici.
Finchè converrà economicamente essere disonesti, non si sconfiggerà il crimine organizzato. Occorre rendere l'attività mafiosa sconveniente con varie misure, non limitarsi soprattutto agli arresti. Perché gli ordini professionali non sono più rigorosi con i loro membri collusi con la criminalità?
Le mafie, che si insinuano dove la pubbliche amministrazioni sono più permeabili, sono state favorite dal nuovo sistema elettorale nei comuni, facendo eleggere loro rappresentanti. Sia Rosaria Capacchione che Raffaele Cantone hanno puntato il dito contro le responsabilità di quella parte della società civile che favorisce le organizzazioni criminali al momento del voto.
La criminalità organizzata è stata favorita anche dalla minore coesione sociale contemporanea, i partiti, i sindacati sono in crisi: più la società è frastagliata, più la mafia è forte.
"I Gattopardi" è un testo che ci invita e riflettere e ad agire. E' significativa la dedica del libro:
A quei magistrati, a quegli uomini delle forze dell'ordine, a quei giornalisti e a tutti quelli che, nei diversi settori, con l'impegno quotidiano e con i comportamenti coerenti cercano ogni giorno di arginare mafie e illegalità.

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