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Lettera Pastorale 2010-2011 del Vescovo Farina: Vedo vivere la Chiesa

Caserta - Alla parola crisi va sostituita la parola speranza nel vocabolario della genuina progettualità che ogni comunità deve utilizzare se vuole eliminare la fatalità pessimistica, vera malattia mortale dell'anima, ritrovando l'autentico...

Alla parola crisi va sostituita la parola speranza nel vocabolario della genuina progettualità che ogni comunità deve utilizzare se vuole eliminare la fatalità pessimistica, vera malattia mortale dell'anima, ritrovando l'autentico spirito umano per guardare ad un orizzonte più limpido. "Abbondano i nostalgici - esordisce il Vescovo della Diocesi di Caserta Mons. Pietro Farina iniziando la prima Lettera Pastorale alla sua gente - mentre noi abbiamo bisogno di profeti e di maestri, di uomini cioè capaci di uno sguardo lungimirante". "Mentre ci si lamenta - prosegue - i problemi rimangono insoluti, gli ostacoli non sono rimossi, con energia, fiducia e costanza, nell'azione necessaria a diffondere la verità, a restaurare la giustizia, a promuovere la solidarietà, a suscitare l'amore". "Il fondamento vero e profondo che può spingere a rallegrarci più che a lamentarci - sottolinea il Pastore - è la fede nel Cristo risorto. Ecco perché ho voluto scegliere quale motto per il mio stemma episcopale l'espressione evangelica Et resurrexit".
A questo proposito Mons. Farina identifica nella Chiesa il punto di forza per un recupero non solo delle coscienze. "Una ecclesiologia della corresponsabilità –sottolinea - segna il passo deciso verso una maturità più consapevole del laicato e può autenticamente far risplendere la Chiesa, nel tempo di un relativismo esasperato e di rapida secolarizzazione, quale luogo di accoglienza e di confronto, di correzione e di crescita, di autonomia e di promozione di tutte le energie dell'uomo". "L'annuncio della Chiesa non è dunque dissociato dalla causa dell'uomo – aggiunge - e a mio avviso investe le dimensioni più propriamente costitutive dell'essere umano: comunità, comunione e comunicazione. Tre termini che hanno in comune la stessa radice: cum-munis, che letteralmente si potrebbe tradurre con l'espressione "compiere il proprio dovere, il proprio incarico insieme con gli altri." D'altra parte munus vuol dire in latino, contemporaneamente, dono e obbligo".
Riferendosi alle peculiarità della Diocesi di Caserta, il Vescovo Farina affronta le numerose problematiche che insistono sul territorio di riferimento. "La nostra terra - ricorda, riprendendo i temi del documento dell'Episcopato "Per un Paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno" - è stata chiamata Terra di Lavoro, è una realtà di potenzialità ma anche di irrisolte contraddizioni che esigono oggi più che mai di essere affrontate all'interno di una proposta, di un grande progetto educativo, i cui capisaldi sono da ravvisarsi nel rilancio di una cultura del bene comune, della cittadinanza, del diritto, della buona amministrazione e della sana impresa nel rifiuto dell'illegalità".
Collegandosi, quindi, al lavoro fatto dai predecessori per promuovere iniziative atte a valorizzare un territorio ricco di patrimonio culturale e tratto umano Mons. Farina ricorda "gli scempi paesaggistici e le violenze che hanno mortificato e mortificano la dignità della nostra gente, le difficoltà in cui versano le famiglie per la mancanza o la perdita del lavoro" e identifica nella Chiesa il riferimento che possa aiutare la gente "a cercare possibili percorsi in cui innestare fermento e anima di una società riscattata da ritardi e ingiustizie, capace di stare al passo del cammino economico, sociale e culturale del paese intero". "Ed a quella scarsa capacità progettuale – aggiunge - cui si attribuisce spesso il ritardo del Sud del paese, la Chiesa particolare vuole offrire alla società civile una visione adeguata ed un solido orizzonte etico centrato sul principio del bene comune. Il tutto identificando nel Vangelo il principio ispiratore di una nuova coscienza morale nell'impegno sociale e politico, senza creare naturalmente confusione tra Chiesa e città secolare, ma illuminando le strutture terrene con quei principi fondamentali alla base di ogni convivenza umana: dignità dell'uomo come persona e solidarietà per una realizzazione del bene comune".
A conclusione dell'incontro, introdotto nella Biblioteca del Seminario Vescovile da don Nicola Lombardi responsabile dell'Istituto Superiore di Scienze Religiose "S. Pietro" e coordinato dal presidente dell'Assostampa Michele De Simone, il Vescovo Pietro Farina ha annunciato che a settembre 2011 verrà celebrato il Convegno Diocesano per dibattere in forma comunitaria i temi esposti nella Lettera Pastorale - da domenica in distribuzione nelle Parrocchie della Diocesi di Caserta in un volumetto delle Edizioni Saletta dell'Uva -, individuando così gli itinerari formativi per imboccare e percorrere con coraggio "la strada dell'integrazione pastorale fra i diversi soggetti ecclesiali".

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