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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cultura

'Futuro Remoto 2010' a Citt della Scienza

Napoli - Sin dalla sua comparsa sulla Terra l'uomo ha manifestato la tendenza ad appropriarsi, in maniera spesso indiscriminata, delle risorse presenti nell'ambiente provocando, a volte, anche l'estinzione di molte specie viventi. La caccia ai...

Sin dalla sua comparsa sulla Terra l'uomo ha manifestato la tendenza ad appropriarsi, in maniera spesso indiscriminata, delle risorse presenti nell'ambiente provocando, a volte, anche l'estinzione di molte specie viventi.
La caccia ai grandi mammiferi del Quaternario, l'introduzione dell'agricoltura, l'uso intensivo dei combustibili fossili, i processi di urbanizzazione sono solo alcuni dei modi in cui l'uomo ha predato e preda le risorse naturali, compromettendo la stabilità dell'ecosistema Terra.
Oggi, alla luce di una consapevolezza ambientale diffusa, è possibile ipotizzare nuovi scenari per uno sviluppo sostenibile, nei quali scenari giocano un ruolo fondamentale i risultati più avanzati della ricerca nel campo della produzione delle energie alternative e dei sistemi e delle tecnologie eco sostenibili.Questi i temi di Futuro Remoto 2010, che la Fondazione Idis organizza negli spazi di Città della Scienza dal 12 al 28 novembre. Con un percorso ricco di suggestioni, diviso in 6 mostre, poterà i visitatori a vivere un incontro ravvicinato con i grandi mammiferi dell'epoca glaciale e li accompagnerà in un viaggio emozionante, tra scenari passati e futuri, per provare ad immaginare un domani migliore per la nostra Terra e per tutti noi.Il viaggio ha inizio nell'era glaciale dove incontriamo i protagonisti della prima mostra: i Mammut.Enormi e possenti, questi mammiferi sono riusciti a sopravvivere per milioni di anni, resistendo all'attacco di feroci predatori e al freddo intenso delle fasi glaciali.Direttamente dall' Istituto Paleontologico Borissiak dell'Accademia Russa delle Scienze, in collaborazione con l'Ente Accademico Internazionale "Nauka" di Mosca, 12scheletri completamente integri e reperti originali di mammute di altri animali vissuti durante il Pleistocene e ormai estinti. Tra gli altri il rarissimo Mammuthus trogontherii o mammut della steppa, uno dei più grandi proboscidati vissuti sulla Terra; una intera famiglia di Mammuthus primigenius o mammut della tundra, specie adatta ad un clima particolarmente gelido, con un pelo folto e lungo e lunghe zanne ricurve; il Bisonte della steppa, alla cui estinzione hanno contribuito la caccia, i cambiamenti climatici, la diffusione delle specie moderne di bisonte; il Binagadic Rhinoceros che visse nella regione Transcaucasica circa 200-250 mila anni fa; il calco della mummia di Lyuba: il famoso Baby mammut, ovvero l'esemplare meglio conservato mai ritrovato; si tratta di un cucciolo affogato in un fiume di fango in Siberia circa 40.000 anni fa.
A questi straordinari reperti sono affiancati i modelli a grandezza naturale di altri animali Pleistocenici provenienti dalla più grande collezione europea, quella del Museo Civico di Storia Naturale di Jesolo. Tra questi ritroviamo, con i suoi 3,50 metri di altezza e 5,50 metri di lunghezza, il Mammuthus primigenius, il Rinoceronte lanoso alto 1,70 metri e lungo 4 metri, alcuni erbivori come il Cervo dalle corna a cespuglio o l'Uro, i grossi carnivori del Quaternario, come la Tigre dai denti a sciabola, la Iena dal muso corto, il Leone delle caverne e poi tre modelli molto realistici di uomo di Neanderthal.
Intorno a 11.000 anni fa questi grandi mammiferi, tranne rare eccezioni, scomparvero in un breve arco di tempo: era iniziato un periodo caratterizzato da un clima più caldo, dal ritiro dei ghiacciai e, soprattutto, era arrivato un nuovo nemicol'UOMO!
I cacciatori paleolitici si rivelarono spietati: miravano alla loro carne, alle loro zanne e alla loro pelliccia, avevano imparato ad ucciderli e contribuirono in modo significativo alla loro estinzione.
Se è vero che tutti gli esseri viventi "lottano" per la sopravvivenza, nel mondo senza uomini questa lotta era sicuramente vinta dal "più adatto all'ambiente", secondo i paradigmi della teoria darwiniana. La comparsa dell'uomo, e con esso della tecnologia, ha totalmente modificato il rapporto tra vivente e natura, generando una vera rivoluzione delle regole che governano i processi naturali. Solo l'uomo ha la capacità di modificare l'ambiente, e questa capacità è potenziata da una tecnologia sempre più avanzata e pervasiva, e per far "funzionare" questa tecnologia, è necessaria una quantità sempre maggiore di ENERGIA.
La produzione e l'uso di energia sono le cause principali di inquinamento ambientale, con conseguenze sul clima e sugli equilibri naturali che appaiono oggi catastrofiche. Diventa, quindi, fondamentale ripensare il modo in cui l'uomo produce ed usa l'energia.
La mostra prosegue, così, con un percorso dedicato alle prospettive di uno sviluppo più sostenibile, presentando le tecnologie e le strategie più innovative che mirano ad un maggiore impiego delle fonti alternative e conducendo alla scoperta dei più avanzati prodotti tecnologici che consentono di risparmiare energia e di usarla in modo più efficiente.
Particolare attenzione è riservata a quei sistemi e a quelle tecnologie che cambieranno la nostra vita quotidiana.
Dalle case alle città, dai veicoli privati ai sistemi di trasporto pubblico, dall'industria all'agricoltura, si potranno conoscere le tendenze più attuali nel ripensare il nostro modo di vivere e di produrre, muovendosi tra sistemi ad alta tecnologia, exhibit interattivi e multimedia in una scenografia carica di suggestioni. Dall'inizio del '900 ad oggi la fantascienza si è sbizzarrita nel tratteggiare il profilo delle città del futuro. Poi, come spesso accade, la creatività letteraria o cinematografica anticipa di qualche anno ciò che diventa di uso comune. Una cucina che quando rientriamo a casa ci riconosce e comincia a preparare il pranzo, un soggiorno o una camera da letto che, a seconda del nostro diverso umore, modulano la luce o la musica, non sono cose impossibili e nemmeno sogni: la Rete consente alle nuove tecnologie di fare questo e molto altro.
Inserito nel percorso espositivo il Future Lab di Telecom Italia, dedicato alla domotica, darà la possibilità ai visitatori di Futuro Remoto di interagire con "la casa del futuro", vivere e giocare con gli ambienti, vederli cambiare in base alle indicazioni fornite e scoprire così quanto la fantascienza e l'immaginazione oggi siano sempre più vicine alla realtà.
Come di consueto, Futuro Remoto propone un ciclo di conferenze dal titolo "Oxigen Talks", organizzate da Enel, Oxigen e Codice Edizione, sui temi più dibattuti nel mondo scientifico ed intellettuale: le energie rinnovabili nel mondo ed in Italia, il nucleare, la green economy, le città e la mobilità sostenibili, le città del futuro e la vita in esse, sono alcuni dei temi che vedranno confrontarsi scienziati, architetti, ingegneri, politici, storici.
Completano il programma i laboratori scientifici, i laboratori creativi, la rassegna cinematografica e tante animazioni per i più piccoli.

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