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Ottava edizione del Festival Internazionale Pianistico Piano Solo

Salerno - E' fissata per martedì 26 ottobre, alle ore 10,30 nella Sala Giunta del Comune di Salerno, la presentazione della ottava edizione del Festival Internazionale Pianistico "Piano Solo", promossa dal pianista Paolo Francese, sotto l'egida...

E' fissata per martedì 26 ottobre, alle ore 10,30 nella Sala Giunta del Comune di Salerno, la presentazione della ottava edizione del Festival Internazionale Pianistico "Piano Solo", promossa dal pianista Paolo Francese, sotto l'egida del Comune di Salerno, con la collaborazione di Alberto Napolitano Pianoforti, e il contributo della Pisano Ascensori, conferenza alla quale parteciperanno, in rappresentanza dell'Amministrazione Comunale, Ermanno Guerra e la Sig.ra Laura Pisano, mecenate della manifestazione.
Quattro gli appuntamenti, che verranno vissuti nell'ormai abituale e prestigiosa sede che è il Salone dei Marmi, di un cartellone che ci accompagnerà ogni venerdì dal 5 al 26 novembre e che avrà prestigiose tastiere ospitiIl concerto pubblico, il recital può essere un momento particolare della vita culturale, e può essere momento qualitativamente non riducibile ad alcun altro; lo è quando il suono, in questo caso del pianoforte, strumento solista per eccellenza, diventa non solo portatore, ma rivelatore di tutte le ricerche fenomenologiche, storiche, critiche. La Salerno musicale ha ormai da otto anni quale suo protagonista assoluto il pianoforte, uno strumento che racchiude in sé una parte vastissima della storia dell'Uomo, le sue doti creative, l'abilità tecnica, le emozioni, i pensieri. Il recital è invenzione del romanticismo o, più esattamente, di un artista accesamente romantico, Franz Liszt, e di un altro musicista, Ignaz Moscheles, che al romanticismo guardò sempre con un po' di riserbo. Da quel 9 giugno 1840 in cui Liszt propose un recitals on the pianoforte, forse lo spettacolo del solitario cavaliere della musica alle prese con quel drago chiamato pubblico, non è mai cambiato. La direzione artistica del Festival, intende da otto anni rievocare quell'idea, calando sia i solisti che il pubblico, in quella profonda e vitale sensazione di ebbrezza, che si prova trovandosi ad essere "voce sola", sul palcoscenico, la sensazione di essere trasportato dal sostegno dell'uditorio e sfidato dal suo commento, essere ispirato e creare al tempo istesso, una massa di suono d'infinita varietà, sensazioni inebrianti da vero conquistatore. Un conquistatore che con il suo carisma è riuscito ad aprire il cuore dello spazio più rappresentativo di Salerno, una città che non cessa di suscitare stupore e che per il suo futuro sembra stia affidandosi a ragione al linguaggio della musica: lo spirito dell'arte, infatti, ha, forse, l'invidiabile privilegio di potersi sostenere incredibilmente alla caduta delle premesse e illuminarsi oltre le conclusioni della ragione

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