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L'architetto Servino alla XII Mostra Internazionale di Architettura di Venezia

Caserta - Dall'utopia verde alla casa per tutti. Con un'installazione realizzata grazie al contributo di tre aziende del territorio, sempre sensibili ai percorsi culturali della sperimentazione di linguaggi e materiali, l'architetto casertano...

Dall'utopia verde alla casa per tutti. Con un'installazione realizzata grazie al contributo di tre aziende del territorio, sempre sensibili ai percorsi culturali della sperimentazione di linguaggi e materiali, l'architetto casertano Beniamino Servino ancora una volta è tra i protagonisti della Mostra biennale internazionale di Architettura di Venezia.
L'opera del professionista casertano è ospitata nel Padiglione Italia all'Arsenale, intitolato "Riflessi dal futuro", commissionato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e curato da Luca Molinari.Organizzato in tre sezioni, passato-presente-futuro, il Padiglione Italia presenta, attraverso la lettura angolata e critica del curatore, le eccellenze dell'architettura italiana contemporanea in uno spazio di circa 2 mila metri quadrati, il più esteso dell'intera Mostra, che – ricordiamo – resterà aperta fino al 21 novembre prossimo.In particolare, nella sezione futuro, sotto il titolo ITALIA 2050, Molinari ha invitato 14 studi tra quelli più noti e attenti alla ricerca e alla sperimentazione per stimolare una riflessione sulle possibili derive dell'architettura.
Presente in tutt'e tre le sezioni, l'architetto Beniamino Servino ha preparato per ITALIA 2050 un'installazione di grande suggestione e eleganza a dimostrazione di come gli archetipi, le forme elementari dell'architettura, possano essere uno strumento insostituibile e di grande versatilità per affrontare le evoluzioni antropologiche e comportamentali dei prossimi decenni.
L'installazione, "L'Osservatorio Veneziano", è stata realizzata – si diceva – con il supporto tecnico-organizzativo di operatori economici locali di grande competenza e sensibilità: il laboratorio di falegnameria DEL PRETE di San Marco Evangelista, MEC Project di Ferdinando Pietropaolo e il Gruppo DELLA GATTA spa, che fa capo – quest'ultimo – al presidente di Confindustria Caserta. "Insieme ad altre aziende – ha commentato il leader degli industriali – abbiamo accolto di buon grado e per almeno due ragioni l'invito a promuovere la sperimentazione e la conoscenza di soluzioni tecniche e di linguaggi nuovi nel campo dell'architettura e, più in generale, delle costruzioni. La prestigiosa vetrina della Biennale di Venezia, infatti, è anche un'occasione formidabile per promuovere presso l'opinione pubblica nazionale e internazionale aspetti e realtà produttive positive che si accompagnano a personaggi di grande spessore culturale espressi dal nostro bistrattato territorio".
Non nuovo alla Biennale di Venezia, unanimemente riconosciuta come la mostra di architettura più importante del mondo, Servino aveva presentato già due anni fa una importante ipotesi di abitazioni collettive e nella Biennale del 2002 un padiglione-prototipo per moduli abitativi minimi per le classi sociali più emarginate, dimostrando, con grande riconoscimento sulle pubblicazioni di settore più prestigiose a livello internazionale, una rara sensibilità e competenza sui temi dell'abitare.

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