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Martedì, 23 Aprile 2024
Cultura

Arturo Casanova installa una piazza Mistica per don Giuseppe Diana

Caserta - Un letto: un catafalco in pietra di tufo; un porticato a mezzaluna: un emiciclo, come sfondo, con una parete di ferro arruginito intrecciato a mò di rete e con tante ciotole disposte tra le varie maglie (ciotole dell'acqua, per la carità...

Un letto: un catafalco in pietra di tufo; un porticato a mezzaluna: un emiciclo, come sfondo, con una parete di ferro arruginito intrecciato a mò di rete e con tante ciotole disposte tra le varie maglie (ciotole dell'acqua, per la carità, per il cibo: tutto l'occorrente, o almeno per superare le difficoltà della vita); una croce affissa nell'arco a tutto tondo di un portico; e due labari. Entrambi dedicati a don Giuseppe Diana, il sacerdote ucciso dalla camorra per le sue parole di libertà e giustizia. Il primo labaro riportava il tema della mostra: "Parole che uccidono, parole di giustizia, parole di pace"; l'altro la scritta "Per amore del mio popolo". Il tutto in piazza Dante, la piazza principale di caserta, a due passi dalla Reggia, il cuore pulsante di Terra di Lavoro (ricordata dalle pietre di tufo): terra tanto bella e amata, ma spesso vituperata anche: per la violenza, la camorra, i rifiuti. E' il quadro che si è presentato questa mattina a Caserta, in piazza Dante, al cittadino che passeggiava e al turista che si recava alla Reggia, per la installazione performance artistica di Arturo Casanova, che in memoria di don Diana - su richiesta e spunto di Gianni Allucci e Luigi Ferraiuolo, promossa dal Corso di Comunicazione per addetti stampa dell'Issr di Caserta, Agrorinasce, Aido e Scriveremo e con la collaborazione dello studio di architettura Segmento A - ha ricreato nel cuore di Caserta una piazza Mistica che rimarrà esposta fino a doemnica 23 maggio. Un'oasi di silenzio nel rumore insopportabile dei media che tutto avvolgono e assordano, nel momento stesso in cui si festeggia la Giornata mondiale della Comunicazione. Perché solo riflettendo in silenzio sul mondo, e riflettendo con se stesso, alla ricerac di uan acusa prima, riflettendo sulla Parola che può tutto, si può sperare di rinascere. Alla performance sono intervenute tutte le massime autorità casertane. "E' il momento di riflettere sul messaggio che don Diana ci ha lasciato. Dobbiamo ricordarci l'importanta che parole, gesti e testimonianza continuano ad avere sempre – ha sottolineato il vescovo di Caserta, monsignor Pietro Farina - Un simbolo può aiutarci a riflettere e migliorarci. Ringrazio tutti coloro che hanno voluto donare questo momento così intenso e sprituale a Caserta e alla sua terra e a don Diana". Colpito dall'installazione, che rimarrà in piazza Dante fino a domenica prossima, 23 maggio, anche il primo cittadino di Caserta, Nicodemo Petteruti, che ha lodato gli organizzatori e l'artista. "Caserta aveva bisogno di un'opera del genere, per il signoficato che riìveste in onore di don Diana e per l'enorme forza visiva che emana". Un invito a riflettere lo ha proposto anche il consigliere provinciale Nicola Garofalo, delegato del presidente della Provincia Domenico Zinzi, che si trova fuori città: "L'opera di casanova ci interrpga e ci fa rilfettere. Credo che sia il momento di farlo con attenzione. Complimenti ai due promotori". Un ultimo accorato saluto è arrivato dal vicepreffto Imma Fedele, in rappresentanza del prefetto Ezio Monaco: "Caserta ha bisogno di gesti del genere, per crescere, per non dimenticare, per divenire sempre migliore". Un imbocca al lupo è arrivato anche dal presidente dell'Aido, Gennaro Castaldi, tra i promotori dell'iniziativa e dall'organizzatore del Festival della Comunicazione don Roberto Ponti. L'iniziativa è sostenuta da Sri imballaggi, Librerie Pacifico, Parrocchia San Nicola di Casal di Principe, associaione Mo Basta, Pro Loco Caserta, Ristorante Alla tana del Lupo e con il patrocinio Diocesi e Comune di Caserta.

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