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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cultura

Salta Concha Bonita ma arriva Nicola Piovani

Avellino - A causa del mancato allestimento della Commedia fantastica in musica della compagnia dell'Ambra "Concha Bonita", in programma al teatro "Carlo Gesualdo" di Avellino per sabato 20 e domenica 21 marzo, cambio nel cartellone della stagione...

A causa del mancato allestimento della Commedia fantastica in musica della compagnia dell'Ambra "Concha Bonita", in programma al teatro "Carlo Gesualdo" di Avellino per sabato 20 e domenica 21 marzo, cambio nel cartellone della stagione "Grande Teatro".
Lo spettacolo sarà sostituito dal concerto evento del premio Oscar Nicola Piovani, "Epta", il prossimo 10 e 11 aprile. Il pianista/compositore e direttore d'orchestra romano, premio Oscar nel 1999 per le musiche de "La vita è bella", presenta "Epta", suite strumentale in sette movimenti per sette esecutori, ispirata al fascino del numero sette. Con lui sul palco i solisti dell'Orchestra Aracoeli, per uno spettacolo che comprende anche le voci registrate di Piergiorgio Odifreddi, Omero Antonutti, Ascanio Celestini, Mariano Rigillo, Vincenzo Cerami e Gigi Proietti.
"Epta è un'opera a cui pensavo da tempo, un progetto per me talmente impegnativo, anche dal punto di vista emotivo, che lo rimandavo di anno in anno, di mese in mese. La seduzione del numero sette ha per me qualcosa di indefinibile, ma poco legata alle superstizioni cabalistiche o esoteriche o paramistiche con le quali ho poca frequentazione e confidenza. Il sentimento dominante di questa piccola suite nasce dalle peculiarità strettamente matematiche del numero sette, coniugate con la avvincente maestà delle sette porte di Tebe. In questa composizione non c'è molto ordine logico, e men che mai filologico. Non c'è disciplina metodica nei testi – che in realtà fungono da sottotesti al testo musicale. C'è semmai la ricerca-desiderio di mettere in ordine, sul pentagramma, una passione caotica e senza soluzione, come certi problemi matematici; c'è la voglia di dare suono a quel patema febbrile che spunta ogni volta che cerco di guardare più in là di quello che ci è dato di vedere e di capire – almeno per ora - come nella favola di Sant'Agostino in riva al mare. Epta è insomma, nonostante le apparenze, un'opera autobiografica". (Nicola Piovani)

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