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Cultura Pignataro Maggiore

Clarinettista Luigi Pettrone al teatro del San Carlo di Napoli

Pignataro Maggiore - Luigi Pettrone, il noto clarinettista pignatarese, è stato chiamato al teatro del San Carlo di Napoli per partecipare alla Settima di Gustav Mahler, la famosa sinfonia che sarà diretta dal m° Pehlivanian nella città...

Luigi Pettrone, il noto clarinettista pignatarese, è stato chiamato al teatro del San Carlo di Napoli per partecipare alla Settima di Gustav Mahler, la famosa sinfonia che sarà diretta dal m° Pehlivanian nella città partenopea dal 19 al 28 marzo. Non solo. Il maestro Pettrone è stato chiamato anche a partecipare, nello stesso teatro, alla Traviata diretta dal m° Giampaolo Maria Bisanti dal 15 al 23 Aprile.
A detta di molti critici musicali, è noto come la «Sinfonia n. 7 in mi minore» di Gustav Mahler non è soltanto una composizione ma è una vera e propria impresa: coordinarne i cinque vasti movimenti, renderne le sfumature, presuppone un lavoro quasi ciclopico per il maestro direttore d'orchestra.
Il primo movimento della Settima parte con un Adagio, seguito da una specie di marcia un po' sibillina che presto acquista quel clima eroico che potremmo accostare a Wagner anche se qui, in Mahler, come tratto distintivo c'è anche la punteggiatura delle percussioni, che sono un vero e proprio spettacolo con tamburelli baschi a volte addirittura in coppia, con glockenspiel e gong, fruste e altre amenità, fino a strabiliare nel fragoroso finale con due campane e addirittura una serie di campanacci.
Ed è proprio quello che all'epoca di questa Sinfonia venne criticato: l'effetto estremizzato della sinfonia, che risulta oggi gradevole ed elettrizzante con i suoni del tamburo militare, i piatti e i tamburelli a dare la sveglia al pubblico. Questa Sinfonia di Mahler ha come caratteristica quella delle fanfare insistite, come nell'apertura del secondo movimento, col bellissimo corno cui rispondono prima lo strumento in sordina e poi i curiosi effetti "col legno" di tutti gli archi. Una particolare menzione, nel corso della Settima Sinfonia di Mahler, merita sicuramente l' "Andante amoroso" della seconda Nachtmusik: il m° Pehlivanian in particolare dovrà far emergere il suono quasi romantico del violino solo su tutti i carezzevoli archi e, in questa atmosfera raccolta, verranno così ad emergere tutti i suoni delicati del mandolino e della chitarra, nella loro splendida serenata notturna.
I fiati si passano il tema principale in un discorso quasi cameristico, contenendo le loro sonorità e riservando le tinte forti per lo Scherzo del terzo tempo, con i timpani che bloccano il discorso musicale, contrappuntati dagli strumenti gravi e gravissimi come il controfagotto.
Quasi brutale invece il Finale, con i suoi timpani e le rinnovate fanfare di fiati: campane, campanacci, bordate di suoni in crescendo, facendo in modo che il m° Pehlivanian e la sua orchestra si possano muovere come un mare in tempesta nell'immane ed entusiasmante fatica musicale.

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