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Continuano gli appuntamenti del Caserta Rock City

Caserta - Continuano gli appuntamenti del Caserta Rock City, il contest musicale organizzato da Maurizio Affuso, frontman della nota band ska-core RFC (Ritenetevi Fortemente Coinvolti), all'Oddly Shed di Caserta. In una serata piovosa, bagnata...

Continuano gli appuntamenti del Caserta Rock City, il contest musicale organizzato da Maurizio Affuso, frontman della nota band ska-core RFC (Ritenetevi Fortemente Coinvolti), all'Oddly Shed di Caserta. In una serata piovosa, bagnata dalla lieve, seppur incessante, pioggia di inizio marzo, si sono sfidate sul bel palco del locale casertano, tre interessanti band di genere vario ma legate tra loro dalla voglia di riuscire ad emergere.
"Ci sono alti e bassi. Caserta è una città che proprio di giovedì, ha molto da dare. C'è un altro contest in città ed un altro locale che fa suonare band della zona, quindi è difficile prevedere in anticipo quanta gente ci sarà", ci dice proprio Maurizio, con cui abbiamo fatto quattro chiacchiere prima dell'inizio dell'esibizione che continua dicendo che "abbiamo fatto molte presenze proprio quando sono venuti a suonare gruppi non di Caserta, proprio perché i fan casertani sono divisi tra i vari eventi". "Ho visto comunque alcuni gruppi validi, in questi primi giorni", continua, ricordando inoltre la sua collaborazione con Pasquale Merola nell'organizzare e portare avanti questa prima edizione del Caserta Rock City, "e riguardo ai prossimi guest nazionali ci sarà sicuramente qualche bella sorpresa!".Chiude la nostra discussione una frase che, probabilmente, incarna al meglio il motivo di fondo dell'opera di Maurizio: "Il Caserta Rock City ed il Caserta Rock Fest sono festival del popolo: sono della gente".Il tempo delle presentazioni delle band e della giuria (A. Alfredo Capuano e Roberto Basile del Notiziario Italiano) da parte del simpatico Luca Giordano, e si inizia subito con lo show: alle 23.00 in punto salgono sul palco i Grindhouse, "nati nel 2007, con un nome che si rifà ai film splatter degli anni '70 e con testi molto attenti alle tematiche sociali del disagio". Salta subito agli occhi una bella maglietta dei Ministri ed il gruppo si presenta molto "true", peccato però per la presenza scenica non eccessivamente convincente. Il cantato sfocia nel growl, con qualche pecca, e presentano testi sia in italiano che in inglese. Nel complesso il gruppo si muove bene, ottima la linea di percussioni soprattutto durante il terzo pezzo, in cui un cambio di tempo improvviso lascia davvero spiazzati gli ascoltatori. Bella anche la prova del chitarrista che, seppur un po' immobile sul palco, riesce a convincere con una buona tecnica: è evidente che non lascia nulla al caso. Molto interessanti i rinforzi sulle ripetizioni, accompagnate da una voce quasi cantilenante, della semi-ballad, ma bisognerà comunque aspettare il quinto brano in scaletta, durante il quale il microfono si innesca per un attimo, per vedere un po' di sano movimento sul palco. In sintesi il gruppo ce la mette davvero tutta, ma da l'impressione di dover finalizzare un po' meglio le idee che sembrano bloccarsi proprio sul più bello. Dopo una mezzora i Grindhouse posano gli strumenti e lasciano il posto ai futuri vincitori della serata: i Deus x Makina.
Questi, attorniati da un piccolo stuolo di fan, condividono con il gruppo precedente l'anno di nascita della band: il 2007. Dopo una lunga presentazione, che li mostra subito per quello che sono (un gruppo di amici, affabili e di buona compagnia), iniziano a suonare e a stupire. Un gran bell'intro di tastiera con suoni sintetizzati da zero, come ci avrebbe detto da lì a poco il tastierista, senza campionamenti né suoni preset, apre le danze al loro primo brano. I Deus x makina sembrerebbero rifarsi al black metal scandinavo misto a industrial con evanescenze hardcore, ma non è solo quello: le contaminazioni non si contano e vederli sul palco è un vero piacere anche per chi non apprezza particolarmente il genere. Una batteria devastante che arricchisce il sound con stop and go che lasciano senza fiato, affiancata ad un'ottima tecnica complessiva (nessuno escluso) ed una composizione che, anche se pecca leggermente di arrangiamenti, risulta molto compatta e convincente. Unica pecca che salta all'orecchio è che la quasi totalità dei brani inizia con il solo suono della tastiera, a cui si vanno ad aggiungere tutti gli altri strumenti. Sia chiaro: il risultato non è affatto negativo, ma forse ci sarebbe da provare a differenziare un po' di più la struttura-canzone delle tracce. Davvero ottima la prova del cantante che, nonostante la nasconda con un growl che non si fatica affatto a definire professionale (e che in alcuni casi arriva al limite dello scream), riesce a stupire con una bella voce pulita. Fanno davvero bene il loro lavoro e l'uso del basso a sei corde, quasi come una lead guitar, rende il tutto ancora più accattivante.
A mezzanotte in punto giunge il momento dei Mustywig, band nata dieci anni fa e che ha alle spalle già un tour negli U.S.A.. La band propone un sano hardrock, molto caldo ma allo stesso tempo veloce e ballabile, con idee ben strutturate e che non lasciano alcun dubbio sulla preparazione della band: dieci anni di esperienza alle spalle si vedono. I suoni, infatti, si incastrano molto bene e la struttura dei pezzi è organizzata con cura. Scherzano abbastanza con il pubblico che, dal canto suo, non si riserva dal rispondergli con simpatia. Al quarto brano stupiscono letteralmente, proponendo una cover di Frozen "della nostra amica Ciccone". Possa piacere o meno, il falsetto con cui il cantante intona il pezzo di Madonna, è ben fatto ed il contrasto di questo con la parte strumentale molto più dura dell'originale, da agli effetti un bel risultato. Bella l'idea del batterista che, durante l'ultimo brano, caccia giù sugli occhi la fascia e suona bendato. I Mustywig, dunque, si mostrano bravi, preparati e d'impatto, ma danno anche la sensazione complessiva di non convincere eccessivamente. Arriveranno infatti secondi, dopo il conteggio dei voti della giuria e del pubblico.
La serata si conclude così, con i Grindhouse al terzo posto, i Mustywig al secondo e i Deus x makina che, invece, torneranno a suonare sul palco dell'Oddly Shed. Ma il Caserta Rock City continua ed il prossimo appuntamento è per giovedì prossimo.

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