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'Cunto', con Anna Mingarelli al Teatro Civico 14

Caserta - Torna la sezione del cartellone di Teatro Civico 14 dedicata a Napoli, alle sue compagnie, alle opere che la città e le sue tradizioni hanno ispirato nel tempo. Sabato 27 (ore 21.00) e domenica 28 febbraio (ore 19.00) sarà la volta di...

Torna la sezione del cartellone di Teatro Civico 14 dedicata a Napoli, alle sue compagnie, alle opere che la città e le sue tradizioni hanno ispirato nel tempo. Sabato 27 (ore 21.00) e domenica 28 febbraio (ore 19.00) sarà la volta di Anna Mingarelli, impegnata sul palco di vicolo Della Ratta nello spettacolo Cunto, per la regia di Alessandro Cavoli. Cunto, dopo ZZù, rappresenta per il Teatro Rigodon di Rieti la seconda pièce ispirata alla tradizione degli spettacoli di strada, che hanno il loro punto di forza nelle capacità attoriali di chi è in scena. Venerdì 26 febbraio (ore 21.00), a grande richiesta del pubblico, sarà programmata una replica straordinaria di Concentramento di Roberto Solofria, ultima produzione della compagnia Mutamenti.
Cunto si ispira a tre favole della tradizione europea: Davanti alla legge di Franz Kafka; Petrosinella e La gatta Cenerentola di Giovambattista Basile. La prima delle tre narra di un uomo che attende un passaggio, un miglioramento della propria condizione, senza forzare mai; una vita trascorsa nell'attesa, una perseverante accettazione del proprio destino. Petrosinella racconta di una principessa annoiata che non accettando il proprio destino, discende la scala sociale fino ad un 'basso' che le permette finalmente di apprezzare la quieta vita di palazzo da cui è fuggita. Infine una delle storie più conosciute nella tradizione napoletana. La gatta Cenerentola è il racconto delle vicende di una sguattera che riesce nella sua seppur involontaria ascesa sociale. Tre storie che tentano di coprire il ventaglio delle possibilità di ascesa-discesa-stabilità emotiva e sociale, dinamiche comuni alla tipologia di tante favole e ai destini degli uomini. Nello spettacolo le tre narrazioni portate in scena da Alessandro Cavoli sono interpretate da una magnifica Anna Mingarelli, che segue il ritmo di una narrazione che procede in modo semplice e immediato e che si avvale di immagini, canti, danze, strumenti musicali e racconti.
"La messa in scena segue la tradizione del teatro all'aperto: i cantastorie medievali, gli attori della commedia dell'arte, il teatro di strada della tradizione europea, le danze folk loriche" afferma Alessandro Cavoli, che firma la regia della pièce. "Necessità degli antichi spettacoli di strada (e anche in qualche modo dei moderni), data la difficoltà di movimento nell'Italia del medioevo e del rinascimento, era che gli spettacoli fossero costruiti intorno all'attore, all'arte dell'attore, per poter far a meno di ingombranti scenografie e mezzi di trasporto. Gli spettacoli, pensati per essere rappresentati nelle piazze, erano costruiti intorno alla capacità degli attori di danzare, suonare, 'cavalcare' un racconto".

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