Mariano Rigillo al Comunale di Caserta con 'Romolo il Grande'
Caserta - Settimo appuntamento per la stagione di prosa 2009/2010 del Teatro Comunale di Caserta venerdì 5 febbraio ore 21.00, con repliche fino a domenica 7 febbraio, con Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini protagonisti di "Romolo il Grande"...
Settimo appuntamento per la stagione di prosa 2009/2010 del Teatro Comunale di Caserta venerdì 5 febbraio ore 21.00, con repliche fino a domenica 7 febbraio, con Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini protagonisti di "Romolo il Grande", l'ironica commedia di Friedrich Dürrenmatt diretta da Roberto Guicciardini. Mariano Rigillo sarà inoltre protagonista del primo appuntamento di Divini Libri sabato 6 febbraio alle ore 19.30.
Mariano Rigillo è da sempre interprete di testi importanti che si evidenziano per messe in scena innovative e apprezzate.
L'allestimento di "Romolo, il Grande" si basa sull'omonimo testo di Friedrick Dùrrenmatt, scrittore svizzero che ha sempre fatto scalpore per il taglio non troppo "politicamente corretto" dei suoi romanzi, caratteristica mantenuta viva da Roberto Guicciardini che ne cura la regia.
"Comico e insieme pessimistico, "Romolo, il Grande" è, come recita il sottotitolo, una commedia storica che non si attiene alla storia, rappresentando il Tardo Impero Romano alla vigilia della sua caduta. Un impero che era riuscito a sopravvivere basandosi sull'ideale di uno stato autoritario oppressivo e violento, è ora allo sfacelo e il suo Imperatore, per tutta risposta si consacra unicamente all'allevamento di polli.
Inutili gli appelli dell'Imperatrice che vuole risvegliare le ambizioni del regale consorte. A corte gli unici funzionari ancora efficienti sono il cuoco e i due camerieri, mentre l'esercito invasore si appressa sempre di più.
Situazioni comiche e satira amara si incrociano verso un epilogo inaspettato. Alla testa dell'Impero c'è un uomo che non vuole più corrispondere alle aspettative, disprezzato da tutti per la sua manifesta debolezza nel comando.
In realtà, la maschera del pazzo è solo una simulazione infatti Romolo vuole esprimere il proprio rifiuto per il mondo in cui vive perché non crede più negli ideali su cui si basa.
In scena c'è soprattutto un mondo grottesco che non può più essere superato agendo e trasformando, come auspicava Brecht nella sua drammaturgìa, ma può solo essere sofferto e sopportato.
Romolo è Grande perchè è l'unico a riconoscere il carattere grottesco della realtà e decidere di recitare il ruolo di clown.
Di Romolo vanno colte ironia e autoironia le difese più efficaci contro la disperazione e il senso di impotenza.
Quest'ideale di eroismo è proposto in maniera divertente facendo uso di gags cabarettistiche e di esagerazioni grottesche, in un linguaggio insieme espressivo e di grande effetto." (Roberto Guicciardin)