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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cultura

Viviani e Shakespeare per il 'weekend lungo' di Teatro Civico 14

Caserta - Dopo lo splendido debutto al Nuovo di Salerno, il Circo Equestre Sgueglia di Raffaele Viviani reinterpretato dalla regista Iolanda Salvato arriverà sul palco del Teatro Civico 14 sabato 30 gennaio alle ore 21:00 e domenica 31 alle ore 19...

Dopo lo splendido debutto al Nuovo di Salerno, il Circo Equestre Sgueglia di Raffaele Viviani reinterpretato dalla regista Iolanda Salvato arriverà sul palco del Teatro Civico 14 sabato 30 gennaio alle ore 21:00 e domenica 31 alle ore 19.00. La pièce scritta da Raffaele Viviani, vede in scena Francesca Annunziata, Antonio Atte, Salvatore Vincenzo Catapano, Maria Comegna, Igor De Vita, Laura Pepe, Augusto Petrellese, Maia Salvato, Alfonso Salzano, Maria Sperandeo, Salvatore Veneruso, Marco Zara, Francesco Iaccarino, Giuseppe Di Somma.
Saranno in quattordici (Francesca Annunziata, Antonio Atte, Salvatore Vincenzo Catapano, Maria Comegna, Igor De Vita, Laura Pepe, Augusto Petrellese, Maia Salvato, Alfonso Salzano, Maria Sperandeo, Salvatore Veneruso, Marco Zara con i giovanissimi Francesco Iaccarino e Giuseppe Di Somma del Centro Teatro Danza La Ribalta) a muoversi in scena sul testo di uno degli autori italiani più robusti e significativi, quello che si trascina dietro il paradosso di figurare tra i meno rappresentati. Il teatro diventa non-luogo per eccellenza. I dialetti si capovolgono, il messaggio di Viviani scavalca l'età anagrafica dei personaggi, supera la fisicità del circo stesso. Basta la domanda di un bambino per scaraventare Samuele, artista di strada, nella rievocazione del Circo Equestre Sgueglia e per innescare la trasformazione dei passanti: lo spazzino diventa Tony, il muratore è Don Ciccio, la giornalaia si rivolta in Marietta e il fruttivendolo in Gisella. Le capriole sono i salti mortali con i quali ci s'arrischia ogni giorno per tirare avanti e trascinare un matrimonio finito, la caduta da cavallo è l'estinzione di un amore, le incitazioni ricordano le fatiche necessarie per tenere in piedi un'azienda già allo sfacelo. Nel Circo Equestre Sgueglia di Iolanda Salvato non ci sono corde, né trampolini, birilli, tigri né cavalli, ma corpi e suoni, musica e parole.

Sarà poi la volta del Riccardo III di Oscar de Summa, lunedì 1 febbraio alle ore 21.00, ad aprire il secondo mese di programmazione del teatro di Vicolo F. Della Ratta. L'attore e regista della pièce, appena terminate le fatiche del suo ultimo spettacolo in programmazione al Nuovo Teatro Nuovo di Napoli, porterà nel teatro casertano il proprio adattamento dell'opera scritta dal Bardo.
Finita la guerra delle due rose che vede contrapposti i Lancaster e agli York, il nostro Riccardo duca di Gloucester si trova improvvisamente nullafacente, lui che non è avvezzo a frequentare i salotti di corte perché, ahimè, gobbo e zoppo. Decide allora di fare l'unica cosa che può fare: la scalata al trono. Con un fine stratagemma fa condannare a morte suo fratello Clarence dall'altro suo fratello ovvero il re Edoardo e prima che l'ordine sia revocato Riccardo lo fa eseguire da due sicari da lui assoldati. Il re Edoardo appresa la notizia muore di dolore: ma questo è solo il primo passo. In due delle pagine più belle che ha scritto Shakespeare, Riccardo fa innamorare di se Lady Anna a cui ha ucciso in guerra il padre e il marito. Poi durante un consiglio di corte, sempre appoggiato dal suo fido luogotenente Ratcliff e dall'alleato cugino Buckingham, accusa di tradimento e fa uccidere Lord Hastings ovvero il ciambellano di corte e tutore dei due eredi diretti alla corona ancora minorenni… che da lì a breve… ma non si ferma qui Riccardo, continua la sua strage, ammazzando anche chi gli è fedele solo perché sospettato… fino a diventare a tutti gli effetti Re!!!
"Grottesco come Ubu, riflessivo come Amleto, astuto come Jago, rivoluzionario come Danton… Riccardo III non è niente in sé, e proprio per questo può diventare tutto, adattarsi alle forme, cambiare aspetto e modi, per essere esattamente ciò che serve, ciò che è necessario per conquistare il potere, per poterlo mantenere" afferma il regista della pièce. "Ma il potere per Riccardo non è una definizione astratta, un concetto, un simbolo. No! Per Riccardo è una cosa precisa, che si può prendere in mano, mettere sulla testa, ha un peso, una forma: è la corona. E lui la cerca, la chiede, la desidera, la supplica. Riccardo non desidera nient'altro. E come tutti quelli che hanno delle certezze… procede, come tutti quelli che hanno degli obiettivi… procede. Mette in moto il Grande Meccanismo della Storia, la Macchina Micidiale della Storia, convinto di poterla dominare fino alla fine… ma ahimè… questo buffone risoluto a divenir scellerato non ha fatto i conti con una cosa, che non è fuori di lui, ma dentro: la sua coscienza, che si rivela in sogno a predirgli la fine. Era sicuro di averla debellata, di averla estirpata, evirata ma questa come una fenice è di nuovo lì a ricordargli il più semplice dei proverbi: si raccoglie sempre e solo ciò che si semina!"

Informazioni: 348.2209530
Biglietteria Teatro Civico 14: tel. 0823.1902686

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