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96a Giornata Mondiale delle Migrazioni, diretta su Rai1 dalla Cattedrale di Capua

Capua - Domenica prossima, 17 gennaio, diretta su Rai1, alle ore 10.30, della santa messa dalla chiesa Cattedrale Maria Santissima Assunta in Cielo e collegamento con la trasmissione "A Sua Immagine". A celebrare S.E. Bruno Schettino, Arcivescovo...

Domenica prossima, 17 gennaio, diretta su Rai1, alle ore 10.30, della santa messa dalla chiesa Cattedrale Maria Santissima Assunta in Cielo e collegamento con la trasmissione "A Sua Immagine". A celebrare S.E. Bruno Schettino, Arcivescovo di Capua, presidente della Commissione permanente della Cei per i Migranti. Capua ospiterà quest'anno in Campania le celebrazioni in Italia della 96a Giornata Mondiale delle Migrazioni che ha per tema "Il minore migrante rifugiato, una speranza per il futuro" presentata a Roma da S.E. Bruno Schettino, martedì scorso, nel corso della conferenza stampa presso la Sala Marconi di Radio Vaticana. La giornata vuole essere un momento di riflessione con speciale riferimento alla presenza dei minori.
"I minori che chiedono asilo, - ha spiegato S.E. Bruno Schettino - sono quelli che sono in difficoltà, per questi c'è bisogno di maggiore sostegno. Se l'immigrazione chiede un aiuto a maggior ragione un aiuto deve essere dato ai minori che si trovano in estrema debolezza psicologica ma anche sociale.
Dobbiamo aiutare e avere anche una coscienza etica di forte umanizzazione. Ci troviamo di fronte a problemi nuovi, problemi che toccano anche il nostro Paese, sicuramente non abbiamo la soluzione tecnica del problema però da parte nostra per ciò che possiamo fare dobbiamo dare un grande aiuto.
Desidererei – continua l'Arcivescovo Schettino, nelle vesti di presidente della commissione permanente della Cei per i Migranti, nel comunicato inviatoci del giornalista Ernesto Genoni - che ci fossero delle disposizioni di legge per esempio sulla cittadinanza così che i migranti che nascono in Italia siano accolti e dichiarati cittadini italiani. Il ricongiungimento poi è fondamentale; i migranti spesso vengono da soli, per loro c'è bisogno anche di ricreare il tessuto familiare; dare una maggiore accoglienza fa si che oltre all'accoglienza in sè ci sia una maggiore disponibilità ad una forma di integrazione, che chiede tempi lunghi, ma l'importante è dare un avvio. Desidererei poi una maggiore snellezza nell'assoluzione delle pratiche burocratiche perché tante volte c'è una sorta di difficoltà. Quello che molto serve, oltre al cibo alla casa e al lavoro, è il permesso di soggiorno grazie al quale gli emigrati possono spalmarsi in diverse zone del territorio nazionale e possono dare anche una risposta ad offerte di lavoro e la soluzione dei loro problemi personali."

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