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Ultima doppia per lAlice di Officina. Dibattito anche su facebook

Caserta - Ultima, doppia, possibilità oggi, giorno dell'Epifania, per assistere ad "Alice nel Paese delle Meraviglie", l'ultimo riuscitissimo lavoro messo su da OfficinaTeatro con la direzione artistica e la regia di Michele Pagano. Dodici messe...

Ultima, doppia, possibilità oggi, giorno dell'Epifania, per assistere ad "Alice nel Paese delle Meraviglie", l'ultimo riuscitissimo lavoro messo su da OfficinaTeatro con la direzione artistica e la regia di Michele Pagano. Dodici messe in scena, dodici volte tutto esaurito per uno spettacolo che ha fatto sognare adulti e piccini e che anche su facebook ha scatenato un vivace dibattito, dando la misura di quanto Michele Pagano abbia colto nel segno ancora una volta.
Tratto dall'omonima opera di Lewis Carroll con l'adattamento testi di Pagano e Laura Rossetti, "Alice nel Paese delle Meraviglie" è la storia, in bianco e nero, di una donna-bambina. "Ma chi sono io, sono una piccola donna grande o una grande donna piccola?", si domanda Alice (Tonia Bosso) che anche più avanti tornerà a chiedersi se sia meglio crescere e diventare saggi; o rimanere bambini, magari fermarsi a sette anni, come suggerisce il bruco rauco dall'accento napoletano (brillantemente versatile Francesco Magliocca). La scena, che abbraccia il pubblico fin dall'ingresso attraverso un tunnel di mistero, si trasforma e si muove con un gioco continuo di porte girevoli, pareti scorrevoli, acquari, oblò e scale. Qui si muove Alice, a volte impacciata ma sempre curiosa, alla ricerca di se stessa, riavvolgendo il filo che la deve portare a ritrovare un'identità smarrita, inseguendo il Bianconiglio (ancora Magliocca) in una girandola di personaggi che si muovono rimpallandosi battute e movimenti in una sorta di danza a ritmi perfettamente scanditi: il dispettoso topo siciliano (bravissimo Enzo Scipione), Pecora (Fabrizia Fusco) e Lepre di Marzo (Carmela Gilda Tomei, in sinergia perfetta anche con il Cappellaio Matto-Magliocca) e le gemelle Tira e Molla (ancora le brave e simpatiche Tomei e Fusco). E poi l'incontro con la Regina Bianca che si erge sulla scena impettita e altera (Fulvia Castellano è incantevole).
"Volevo un'Alice diversa, anche al di là della fisicità. Volevo un Paese delle Meraviglie visionario e a tratti anche inquietante, quasi oppressivo. Siamo un teatro di ricerca che va oltre gli schemi del teatro classico. Da regista dello spettacolo non posso che essere soddisfatto: vedo, leggo e ascolto le diverse interpretazioni, le discussioni sulla mia scelta di Alice, sulla scelta dei due colori, il bianco ed il nero, sulla scelta dialettale del topo e del bruco. Lo spettacolo ha imposto una riflessione a chiunque l'abbia visto, ha scatenato reazioni diverse, il pubblico si confronta e si scontra per dire la sua. Ed è esattamente quello che volevo".
Appuntamento dunque domani, mercoledì 6 gennaio, alle ore 19 e alle ore 21. E' opportuno prenotarsi (0823.363066).

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